In una riunione del Consiglio Nazionale di Sicurezza svoltosi lo scorso mercoledì, alcuni membri dell’amministrazione Trump e due dirigenti di altrettante agenzie di sicurezza americane hanno discusso della possibilità di mettere al bando la crittografia end-to-end.

Come riporta POLITICO, che ha ricevuto l’informazione direttamente dall’amministrazione USA, sono state avanzate due ipotesi per cercare di risolvere un problema che sta diventando pressante. La prima prevede il rilascio di una dichiarazione ufficiale, in cui il Governo conferma di essere al lavoro su una soluzione, la seconda invece, decisamente più drastica, prevede il ricorso al Congresso per una legge che vieti la crittografia.

Ricordiamo che le principali applicazioni di messaggistica istantanea fanno ricorso a questo metodo per mettere al sicuro le comunicazioni tra due utenti. Peccato che la crittografia interferisca con la lotta al crimine, vista l’impossibilità di conoscere il contenuto dei messaggi.

Va inoltre sottolineato che bloccando la crittografia verrebbe messa a rischio anche la sicurezza nazionale, con la possibilità che hacker o criminali mettano le mani su segreti nazionali. Allo stesso modo le comunicazioni dei cittadini sarebbero esposte a stalker o a ex coniugi in cerca di vendetta.

Il Dipartimento della Giustizia e l’FBI sostengono che la lotta al crimine debba avere la massima priorità, a costo di invadere la privacy dei cittadini. Il Dipartimento della sicurezza interna è diviso tra l’importanza di crittografare i dati sensibili e la necessità di non creare ostacoli al corso della giustizia.

In passato gli USA avevano cercato di creare delle misure atte a impedire l’uso della crittografia, ma una decisa opposizione bipartisan delle forze politiche ha sempre respinto ogni tentativo. Ma a quanto pare il governo (non solo quello attuale, visto che anche il precedente governo aveva cercato una soluzione) non si da per vinto e continua a cercare un modo per vincere la partita.