Dopo che Uber ha rivelato in maniera “allegra” di essere in grado di monitorare gli spostamenti dei propri utenti, oltre a “spiare” i guidatori che lavorano anche per la concorrenza, sono sorti numerosi interrogativi in merito alla privacy dei passeggeri dei servizi di ride hailing e simili.

La risposta potrebbe arrivare da ORide, abbreviazione di Oblivious Ride, un’applicazione sviluppata da un team di ricercatori della École Polytechnique Fédérale de Lausanne, che ha sviluppato una nuova tecnologia in grado di criptare i dati di viaggio e non ne permette l’accesso nemmeno dall’applicazione.

In questo modo il conducente della macchina riceverà solamente le indicazioni per raggiungere il passeggero e gli unici dati che sarebbero comunicati alla compagnia di ride hailing sarebbero quelli relativi al chilometraggio percorso, così da poter calcolare la propria percentuale sulla tariffa di viaggio.

La tecnologia non è stata brevettata proprio per permettere a chiunque di adottare la nuova tecnologia, rispettando maggiormente la privacy dei passeggeri. ORide permette il pagamento attraverso carte di credito e non offre l’anonimato assoluto, ma rende davvero complesso tracciare i movimenti e i dati degli utenti.

In un mercato competitivo e in continua evoluzione, un servizio in grado di rispettare la privacy dei passeggeri potrebbe essere un vantaggio non indifferente anche per le compagnie, che potrebbero evitare battaglie legali nel caso di richiesta di informazioni da parte delle autorità giudiziarie.

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