I social network sono diventati una costante nelle nostre vite. Ogni mattina ci svegliamo e, nella maggior parte dei casi, controlliamo le chat di WhatsApp, leggiamo i post su Facebook, vediamo le ultime foto pubblicate su Instagram o osserviamo le storie su Snapchat. Tutto questo è ormai diventato una routine che, nel bene o nel male, si è incollato quasi indelebilmente al nostro modo di essere. Ma possiamo quantificare quanto questa situazione ci faccia bene o male?

Un tentativo è stato fatto dalla Royal Society for Public Health, un’associazione indipendente e multidisciplinare che agisce in Gran Bretagna dedicata al miglioramento della salute e del benessere del pubblico. Durante il 2017, questa ha condotto un sondaggio che ha visto come campioni dei cittadini britannici di età compresa fra i 14 e i 24 per stabilire quali effetti negativi o positivi potessero avere su di loro i social network.

Presi in considerazione Instagram, Snapchat, Facebook e Twitter, è risultato che, se da una parte questi aiutano i più giovani a sentirsi liberi e a farli maturare, dall’altra diminuiscono notevolmente la capacità di prendere sonno e creano molta ansia relativa al proprio aspetto e alle proprie azioni. Infatti, è risultato un valore molto alto di FoMO” (fear of missing out), cioè un problema psicologico che causa nelle persone la preoccupazione di restare da sole, prive di interazione sociale. Si tratta di un problema molto grave, che si riversa soprattutto sul proprio umore.

Una persona vittima di questa patologia perde la propria felicità, sentendosi così più sola e triste, preoccupata per ogni azione che dovrà compiere. Per quantificare anche questo parametro, quindi quanto una persona sia felice o meno nell’utilizzo di queste piattaforme, ci viene incontro Moment, un’app per il monitoraggio delle attività che dimostra quanto i consumatori siano soddisfatti durante l’utilizzo delle app social:

In base a questo sondaggio, Instagram è risultato il social network che porta più infelicità durante il suo utilizzo. Riguardo a esso, infatti, si può notare che le persone che hanno manifestato felicità durante il suo utilizzo sono solo il 37% del totale con un tempo di utilizzo giornaliero di poco superiore ai 30 minuti. Chi, invece, lo utilizza quasi un’ora al giorno, dimostra di farlo senza felicità. Fra gli altri nomi presenti in questo elenco, troviamo Facebook col 41% di soddisfazione, Snapchat col 57%, WhatsApp col 69% e Messenger con l’80%.

Da ciò che si può dedurre dal grafico, inoltre, meno è il tempo di utilizzo di un social network, più si è felici nell’utilizzarlo. L’esempio più eclatante di questa tesi è FaceTime, l’applicazione sviluppata da Apple Inc che permette di effettuare chiamate e videochiamate mediante una connessione a internet. Questa è riuscita a ottenere una soddisfazione del 91% dei suoi utenti, ma, allo stesso tempo, è quella utilizzata meno tempo di tutte.

Entrambi i grafici che vi abbiamo proposto hanno un’importanza incredibile. I social network hanno cambiato le nostre vite e questo è un dato di fatto che non possiamo non ammettere. La felicità o l’infelicità nel loro utilizzo non è solo uno stato che scompare nel momento in cui ci allontaniamo dal nostro smartphone, ma che si manifesta anche in tutte le azioni che compiamo.

La perdita di sonno, la depressione, la fissazione per il proprio aspetto sono problemi gravi che possono causare crisi nella nostra vita e nel modo in cui noi ci rapportiamo con gli altri. L’unica soluzione possibile è cercare di utilizzare al minimo questi strumenti e di credere nella propria persona.