Presentati ieri assieme ai nuovi Galaxy Tab S7, a Samsung Galaxy Z Fold2 5G, a Galaxy Watch 3 e alle cuffie Galaxy Buds Live, il più ricco dei protagonisti dell’Unpacked estivo del produttore sudcoreano, cioè Samsung Galaxy Note 20 Ultra 5G, vanta una chicca che ad alcuni potrebbe essere sfuggita, ma di cui vale la pena parlare.

Accenniamo alla tecnologia UWB, tecnologia che apre le porte a una serie di funzionalità interessanti a portata di smartphone. Vediamo di che si tratta.

Cos’è e a che serve la tecnologia UWB di Galaxy Note 20 Ultra

Prima di tutto, UWB è acronimo di Ultra Wide Band, dicitura che ha a che fare con le funzioni di connettività di Samsung Galaxy Note 20 Ultra 5G (ebbene sì, manca sul suo sodale più economico). In sostanza, si tratta di una tecnologia per la trasmissione ad altissima velocità di dati digitali che, semplificando, permette di godere di una connettività wireless più rapida e precisa (qui per ulteriori dettagli).

In occasione dell’evento di lancio di ieri, Samsung ha infatti sottolineato che il suo nuovo fiore all’occhiello della serie Note 20 è il suo primo smartphone ad esserne dotato, tecnologia che, fra le altre cose, permette al telefono di utilizzare Nearby Sharing, una sorta di alternativa di Google ad AirDrop pensata per una più rapida condivisione di file fra dispositivi.

Ma c’è dell’altro, perché grazie alla UWB, Note 20 Ultra può essere utilizzato anche come chiave digitale per interfacciarsi con le serrature intelligenti, ad esempio, per aprire l’auto o la propria casa, in tandem con la tecnologia AR, parola di Samsung. Interessante anche la possibilità di sfruttarla per il tracciamento della posizione all’interno di edifici, come tiene a precisare FiRa, che gestisce UWB.

Dunque, una serie di possibilità interessanti per una tecnologia non proprio dell’ultima ora ma che, sfruttando un segnale wireless a frequenza molto elevata (fino a 8.250 MHz) assieme a una tecnologia a bassa potenza, apre a varie possibilità d’uso meritevoli di attenzione.

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