Continua la battaglia tra Oracle e Google, basata sull’accusa da parte di Oracle a Google di aver utilizzato alcune API Java protette da licenza; sebbene Google sia riuscita a vincere la causa in tribunale, con una giuria che si è espressa in favore del fair useOracle non sarebbe disposta a pagare la sanzione disposta a suo carico, riaprendo una nuova battaglia in tribunale.

Sanzione che si basa sulla diffusione di informazioni sensibili riguardanti Google, nel particolare addirittura di una scrittura privata per l’azienda di Mountain View, pubblicata da Oracle nel tentativo di dimostrare i risultati finanziari di Google sviluppati grazie alle API Java oggetto della contesa.

Un comportamento non corretto che ha portato BigG a richiedere un risarcimento, al quale Oracle ha risposto consegnando un documento in tribunale nel quale afferma come le informazioni siano state pubblicate solamente come risposta alle domande dell’indagine e per confutare errate caratterizzazioni fatte dall’avvocato di Google.

Google ha 10 giorni per rispondere, dopo di che le due aziende si incontreranno di nuovo in un’aula di tribunale; insomma, Oracle non sembra accettare la sconfitta, e l’enorme quantitativo di denaro tra spese processuali e sanzioni parrebbe essere la prima motivazione.