Dopo sette mesi di indagini si è chiusa ieri l’istruttoria aperta dall’AGCM nei confronti di WhatsApp Inc. in merito alle presunte e ripetute violazioni del Codice del Consumo. La prima delibera riguarda la presunta vessatorietà di alcune clausole inserite nel contratto che gli utenti accettano quando installano WhatsApp.

In particolare è stata accertata la vessatorietà relativa alle esclusioni di responsabilità, alle possibili interruzioni di servizio senza motivo e preavviso, al diritto di recesso dal contratto che WhatsApp può utilizzare per escludere taluni utenti e altre clausole che sembrano in effetti poco chiare. Potete leggere il testo integrale della disposizione, con tutte le risoluzioni adottate, visitando questa pagina.

Il secondo procedimento riguarda la condivisione dei dati con Facebook avvenuta lo scorso anno effettuata secondo l’AGCM in maniera scorretta. WhatsApp avrebbe indotto gli utenti ad accettare i Termini di Utilizzo facendo credere che in assenza del consenso non sarebbe stato possibile continuare a utilizzare l’applicazione.

In realtà era possibile negare l’assenso alla condivisione dei dati con Facebook ma la metodologia utilizzata faceva pensare al contrario. Per questo WhatsApp Inc. dovrà pagare una sanzione di 3 milioni di euro da versare all’AGCM entro trenta giorni. Anche in questo caso è possibile consultare il testo integrale della delibera visitando questa pagina.