Nel corso di un’intervista rilasciata ad Alan Murray nel corso del Fortune Global Forum, la prima da quando è diventato CEO della neonata Alphabet, Larry Page ha espresso i suoi dubbi legati alla nuova compagnia, continuando con la privacy, Project Loon e Steve Jobs.

La prima sfida affrontata da Alphabet, ha detto Larry Page, è stata dettata dal fatto che non esistono modelli a cui ispirarsi, visto che nessuna compagnia esistente a provato a fare quello che ha fatto Google, almeno non un una così vasta scala. È mancato quindi un paragone a cui guardare, sopratutto parlando di investimenti, cosa che ha costretto ha creato non pochi grattacapi alla dirigenza di Alphabet.

Proprio il lato finanziario è la sfida maggiore che dovrà affrontare Alphabet che si trova a dover gestire un’ampia gamma di progetti a lungo termine, che comportano una serie di rischi economici non indifferenti e che spaventerebbero anche molte delle capital venture che investono in nuove startup. L’esempio più calzante è quello delle auto a guida autonoma, iniziato otto anni fa ed ancora lontano dalla sua conclusione.

A proposito della privacy Larry Page ammette che Google prima e Alphabet ora hanno insistito molto per ottenere il controllo dei dati degli utenti per riuscire a fornire una pubblicità mirata e la gente è così preoccupata della propria privacy da arrivare a pensare che sia illegale condurre uno studio anonimo sul genoma umano da parte di un ricercatore universitario.

Project Loon è invece un progetto che sta molto a cuore al CEO che ricorda come gli smartphone siano diventati ormai una parte integrante della nostra vita e che esistono ancora vaste aree del globo terrestre che non sono raggiunte da un segnale cellulare. I palloni aerostatici di Project Loon potrebbero quindi offrire la necessaria copertura senza spese folli in infrastrutture.

Steve Jobs aveva affermato che Google aveva le mani in pasta in troppi progetti e Larry Page ha risposto che si tratta di differenti punti di vista, entrambi validi. Jobs ha fatto un ottimo lavoro con Apple mentre Google vuole essere una compagnia per persone che pensano in modo creativo. All’interno di Alphabet le persone sono in grado di trasformare un problema in una opportunità di business, magari a dieci anni di distanza.

A seguire trovate il video completo dell’intervista, così da poter apprezzare completamente le parole e la filosofia del CEO di Alphabet.

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