L’AGCOM, ovvero l’Autorità Garante per le Comunicazioni, ha deciso di avviare un’indagine con il fine di analizzare le prospettive di sviluppo dei sistemi wireless e mobili che si muovono sempre più verso l’implementazione della connettività 5G e di verificare il possibile utilizzo futuro di porzioni dello spettro delle frequenze che stanno al dì sopra dei 6 GHz.

L’indagine dell’AGCOM è giustificata dalla crescente richiesta da parte degli utenti di connettersi alla rete. Il 4G non potrà soddisfare appieno tale domanda, di conseguenza è necessario guardare oltre. Si pensi alle nuove sfide che verranno lanciate dall’introduzione dell’IoT, cioè l’Internet delle cose o dalla connessione machine to machine, o M2M.

Per gestire il cambiamento generato dall’arrivo del 5G e dall’utilizzo di uno spettro molto più ampio dell’attuale, saranno necessari anche degli adeguamenti a livello normativo e nuovi modelli giuridico-economici, soprattutto in relazione al fatto che il 5G, a differenza del 4G, sarà una vera e propria architettura di rete. Ciò significa che il 5G verrà sfruttato da tantissimi servizi di svariato tipo, anche di nuovo tipo e non ancora pienamente sviluppati.

In sostanza, l’indagine avviata dall’AGCOM prende in considerazione alcuni punti cruciali. In primis l’individuazione di bande al di sopra dei 2,4 GHz con un’attenzione particolare a quelle già elencate in una recente Risoluzione ITU, l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni. Poi sarà utile valutare il grado di interesse del mercato per le nuove frequenze e gli eventuali piani di utilizzo delle stesse da parte dei player del settore delle TLC.

Inoltre, l’indagine prenderà in considerazione lo sviluppo e l’utilizzo di nuove architetture di rete, i possibili impieghi pratici del nuovo standard 5G e i relativi modelli di business che nasceranno e che sarà necessario sottoporre a regolamentazione normativa.

I risultati attesi dell’analisi dell’AGCOM permetteranno di avere a disposizione una grande quantità di informazioni relative all’evoluzione del mercato delle telecomunicazioni del nostro paese; saranno utilissime per l’implementazione di attività di pianificazione dello spettro capaci di rendere più efficienti le applicazioni pubbliche e private delle nuove tecnologie e, di conseguenza, rendere maggiormente competitiva l’Italia nei settori industriali che utilizzeranno le innovazioni del campo in questione.