Dopo che Spotify, Rocket Internet e Deezer hanno presentato una denuncia nei confronti di motori di ricerca e di app store, la notizia di una possibile nuova legge in materia da parte dell’Unione Europea si è diffusa rapidamente. Le tre “piccole” realtà sopra citate hanno dichiarato nel loro reclamo che i grandi di internet le hanno sfruttate per promuovere i propri servizi e applicazioni.

In particolare, Spotify ha affermato che Apple ha avviato pratiche ingiuste contro il famoso servizio musicale rifiutandone l’aggiornamento dell’app nello store di iOS; Spotify ha offerto nuovi incentivi per iscriversi al suo servizio in abbonamento musicale sul proprio sito web piuttosto che attraverso l’applicazione stessa in modo da aggirare i compensi dovuti ad Apple per ospitare l’app sul proprio store. Apple ha affermato che Spotify ha chiesto un trattamento speciale che ovviamente è stato negato.

Il caso dimostra quindi una co-dipendenza tra aziende come Apple e Google con sviluppatori di terze parti che fino ad oggi è rimasta inosservata. Una ricerca della Commissione europea ha confermato che i giganti di Internet offrono prodotti e servizi senza darne un corretto preavviso, limitando l’accesso ai dati ed oscurando la trasparenza dei risultati delle ricerche.

La conseguenza inevitabile di questi comportamenti è una legge che permetta di regolare e stabilire i criteri per l’equo commercio online, per aumentare la trasparenza e risolvere così vari conflitti e controversie (con un occhio di riguardo alle piccole realtà che non potrebbero ovviamente competere in colossali battaglie legali per varie ragioni).
EDiMA, un gruppo commerciale che rappresenta Amazon, Apple, Google e Facebook ha dichiarato la propria sorpresa e delusione verso l’annuncio della Commissione europea.

Ovviamente l’industria musicale è a sostegno dell’iniziativa dell’UE, che mercoledì svelerà la propria iniziativa che intende realizzare entro la fine dell’anno ed ha inoltre esaminato i vari social media per poter realizzare un codice di condotta contenente indicazioni su come trattare i contenuti illegali e l’uso del linguaggio scorretto che spesso torna ad esser presente.