Se è vero, come diceva il re dell’orrore Stephen King, che A volte ritornano, Graalphone è la dimostrazione che questa frase è veritiera. Nato dalla mente dell’imprenditore francese Raoul Parienti, Graalphone non è un prodotto vero e proprio quanto piuttosto quello che gli anglofoni chiamano proof of concept, un esercizio di stile creato per attirare l’attenzione di produttori interessati all’idea.

L’idea alla base di Graalphone non è certo innovativa, visto che riprende l’idea di prodotti come ASUS Padfone e la unisce al concetto di ultra mobile PC, esploso sul mercato dieci anni fa e sparito con la stessa velocità. Al CES 2017 è stato mostrato solo un mockup, non funzionante, che permette di comprendere il concetto alla base del prodotto.

Il piccolo smartphone può essere inserito in una specie di guscio, dotato di schermo da 7 pollici scorrevole che nasconde una tastiera QWERTY completa. Inserendo lo smartphone si otterrebbe una doppia fotocamera posteriore per registrazioni 3D, altra funzione già testata senza successo in passato.

Graalphone dovrebbe utilizzare Windows 10 e una CPU Intel Atom ma secondo il suo creatore potrebbe tranquillamente essere prodotto utilizzando un chipset Snapdragon 835 di Qualcomm e Android. Parienti non intende costruire lo strano smartphone quanto piuttosto trovare un grosso produttore interessato all’acquisto del progetto, visto che attualmente sul mercato non ne esiste uno simile.

Insomma, Graalphone sembra un progetto che ha raccolto diverse idee fallimentari e ha provato a metterle insieme sperando che l’unione faccia, almeno in questo caso, la forza.