Nonostante ripetute smentite ufficiali, la leggenda metropolitana secondo cui Facebook utilizzerebbe il microfono dei nostri smartphone continua a circolare tra gli utenti del social network e tra i suoi tanti detrattori. Era dunque scontato che nel corso dell’udienza presso il Senato degli Stati Uniti, relativa allo scandalo Cambridge Analytica,  qualcuno rivolgesse a Mark Zuckerberg la fatidica domanda, pretendendo una risposta definitiva.

Il Senatore Gary Peters ha infatti chiesto al fondatore di Facebook: “Si o no, Facebook utilizza l’audio dei dispositivi mobili per ottenere maggiori informazioni personali sugli utenti” e la risposta altrettanto secca è stata “No“. Zuckerberg ha inoltre voluto aggiungere alcuni dettagli per chiarire, forse, una volta per tutte la situazione, che come ha sottolineato il senatore Peters circola da tempo in molti ambienti della società.

Senatore, mi lasci fare chiarezza su questo, Lei sta sta parlando di una teoria del complotto secondo cui non ascoltiamo quello che viene catturato dal microfono e lo utilizziamo per personalizzare gli annunci pubblicitari. Per essere chiari, permettiamo agli utenti di registrare video sui propri dispositivi e condividerli, e i video includono l’audio. Così facciamo anche noi, quando gli utenti registrano un video ci assicuriamo che contengano la traccia audio per garantire il miglior servizio possibile, ma penso che questo sia ovvio. Però ci tenevo a essere esaustivo sotto questo punto di vista.

Basterà questa testimonianza diretta di Zuckerberg per sfatare il mito o continueremo a parlare delle registrazioni audio segrete di Facebook e delle pubblicità che appaiono poco dopo aver affrontato determinati argomenti? A questo proposito vi invitiamo a leggere questo articolo, o altri simili, che parla del fenomeno di “Baader-Meinhof”con una possibile spiegazione scientifica della questione.