Alcuni ricercatori hanno ideato un metodo per utilizzare delle impronte digitali stampate, da comuni stampanti a getto d’inchiostro, per sbloccare gli smartphone. Il metodo è stato testato su un Samsung Galaxy S6 e Huawei Honor 7 e le impronte digitali stampate sono state riconosciute dagli smartphone, mettendo in discussione il modello di “sicurezza” relativo alle impronte digitali.

Per simulare l’attacco, i ricercatori hanno utilizzato una comune stampante a getto d’inchiostro, tre cartucce di inchiostro conduttivo argentato AgIC, una normale cartuccia di inchiostro nero e carta speciale AgIC.

I due modelli presi in considerazione, Galaxy S6 e Honor 7, hanno reagito in maniera differente: per il Galaxy S6 è risultato molto più semplice far riconoscere l’impronta stampata, mentre per il Huawei Honor 7 sono stati necessari diversi tentativi prima di poter accedere ai dati.

Questo ingegnoso esperimento dimostra che le tecnologie usate per le impronte digitali, attualmente, non sono così sicure come pensiamo. Vero che si è dovuto utilizzare una particolare carta con relativo inchiostro, ma tutto sommato non sono materiali così difficili da reperire.

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