I visori per la realtà virtuale, realtà aumentata o per la mixed reality, che permette di visualizzare oggetti virtuali proiettati nel mondo reale, non riescono a raccogliere ancora un grande successo. Sarà per la tecnologia innaturale, che porta il cervello a credere che un’immagine proiettata a pochi centimetri dagli occhi sia in realtà distante decine di metri.

Sarà per il senso di isolamento sociale o per il senso di disagio, che spesso si trasforma in nausea, ma difficilmente troverete qualcuno entusiasta di quello che può offrire il panorama tecnologico attuale. Le cose però starebbero per cambiare come sostiene Avegant, una compagnia che sta completando lo sviluppo di un nuovo prototipo che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2018.

In un primo momento si penserà a un utilizzo commerciale ma dovrebbero arrivare delle versioni consumer entro breve tempo. La soluzione, secondo Avegant, starebbe nei display a campo luminoso che permetterebbero di proiettare sulla retina le immagini in modo molto simile a quello con cui l’occhio umano percepisce e mette a fuoco le cose.

La prima impressione dei colleghi di The Verge, che hanno avuto modo di testare un prototipo avanzato del dispositivo, sostengono che la sensazione è davvero naturale, molto diversa dai comuni visori VR. Il dispositivo di Avegant era collegato a un PC desktop tramite un cavo, ma in futuro la potenza di elaborazione dovrebbe consentire di inserire l’unità di controllo direttamente nel visore.

Molto presto quindi potremo andare in giro per la strada con un paio di occhiali con tecnologia mixed reality. L’obiettivo di Avegant, e di altre compagnie al lavoro su soluzioni simili, è quello di creare un computer ambientale, che non sia limitato dalle dimensioni dello schermo che possiamo metterci in tasca o in una borsa, ma che non conosca confini.