Che un utilizzo smodato dello smartphone possa causare problemi psichiatrici non è affatto una novità. Se ne è parlato infatti in varie occasioni del fatto che i social, le app o i giochi possano esser causa di problemi d’ansia e perfino di depressione. Non secondo questo studio statunitense però, da cui emergono alcuni risultati interessanti.

Lo studio

Dietro a una posizione del genere c’è il Jorunal of Child Psychology and Psychiatry, una rivista statunitense secondo la quale ad oggi non ci sono prove che facciano pensare a un potenziale rischio di depressione dovuto all’utilizzo dei social media. Non c’è una correlazione precisa fra causa ed effetto secondo quanto emerge da una revisione di 40 studi sul tema, le cui conclusioni sarebbero contraddittorie.

Questo è quanto emerge dalle analisi di due ricercatori dell’università del North Carolina, Candice Odgers e Michaeline Jensen, secondo i quali sarebbe infondata o perlomeno senza nessi precisi la relazione fra problemi mentali e utilizzo di smartphone e social nei teenager.

Le più utilizzate: WhatsApp domina

E in tutto ciò, è interessante comprendere anche quali sono le app più utilizzate, non solo dai teeneger. Dalle analisi di Sensemakers, emerge che in italia non sono i social media a farla da padrone, né Instagram, né Facebook, ma WhatsApp con ben 31,3 milioni di utenti unici a novembre 2019, in crescita del 5% su base annua. A seguire c’è YouTube con 27,1 milioni di utenti, che segna un +3%, e Facebook, con 23,4 milioni (+2%).

Fra gli altri dati salienti, è curioso notare come Telegram sia in grande spolvero con una crescita del 68%, ma soprattutto TikTok con un +144% che è di fatto l’app dei record con 3,8 milioni di utenti unici attuali destinati a salire ancora.

Considerando tuttavia i più giovani, gli utenti fra i 18 e i 24 anni, sebbene le prime due posizioni rimangano le medesime, troviamo Instagram al terzo posto, che scavalca Fecebook, con Telegram e TikTok dietro ma in grande crescita, come immaginabile.