Gli utenti che utilizzano sistemi operativi incentrati sulla privacy, come ad esempio GrapheneOS, hanno recentemente scoperto che l’ultima versione della Fotocamera Pixel non è più funzionante per loro.
Ne abbiamo parlato solo poche ora fa, suggerendo anche un rimedio per risolvere la problematica, ma ora è emerso il “colpevole” di questo “litigio” e si tratta di qualcosa di davvero molto banale.
Caricatore USB-C 100W UGREEN
GaN con Cavo Retrattile, Ricarica Rapida con 4 Porte, Compatibile con qualsiasi dispositivo
Ecco perché Fotocamera Pixel non funziona più su GrapheneOS e simili
Con il lancio dei Pixel 10, Google ha rilasciato un grande aggiornamento per la Fotocamera Pixel, con l’app che ha raggiunto la versione 10 e ha guadagnato tante novità, a partire da una veste grafica profondamente rivista.
Poche ore fa, come anticipato in apertura, vi abbiamo segnalato che l’ultimo aggiornamento dell’app fotocamera non funziona (e si blocca) se eseguita su sistemi operativi privati dei Google Play Services come GrapheneOS.
Questo avviene perché l’ultima versione della Fotocamera Pixel richiede i Google Play Services per funzionare: senza di essi, si blocca o non si avvia. Il noto insider AssembleDebug ha scoperto la natura di tale dipendenza ed è molto più banale di quanto possa sembrare (via Android Authority).
Il nuovo Google Sans Flex è la causa di “tutti i mali”
Analizzando un registro di crash condiviso da un utente sul gruppo Telegram GrapheneOS, l’insider ha scoperto che il problema è la mancanza del font Google Sans Flex, il nuovo font introdotto con il Material 3 Expressive e fornito da Big G attraverso i Google Play Services e richiesto dall’app Fotocamera Pixel per potersi avviare.



L’ultimo aggiornamento dell’app fotografica (anche nelle versioni successive alla 10.0) introduce un nuovo “font resource ID” (0x7f090013), mentre la precedente versione 9.9 non includeva alcun riferimento a questo elemento (che corrisponde proprio a Google Sans Flex).
<font-family
app:fontProviderAuthority=”com.google.android.gms.fonts”
app:fontProviderPackage=”com.google.android.gms”
app:fontProviderQuery=”Google Sans Flex” />
Questo cambiamento così piccolo, che sta creando grossi grattacapi agli utenti e agli sviluppatori di sistemi operativi senza servizi Google, dimostra che le app del colosso di Mountain View stiano diventando sempre più dipendenti dai Play Services stessi (mezzo che ormai veicola gran parte delle novità, in un modo o nell’altro).