Google sembra pronta a rendere la propria protezione antifurto più efficace e snella grazie a una novità che sfrutta l’integrazione tra smartphone e smartwatch rendendo quest’ultimo centrale nell’esperienza.

Presto, infatti, gli utenti connessi a un Pixel Watch potranno usare il proprio PIN o la password come alternativa al riconoscimento biometrico, anche al di fuori dei luoghi considerati “attendibili”.

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Identity Check: cos’è e perché è importante

Android offre diversi strumenti per proteggere i dati in caso di furto. Tra questi, Identity Check è pensato per impedire ai malintenzionati di accedere a funzioni sensibili come il Google Password Manager, dove sono salvate le credenziali dell’utente.

Se il telefono viene utilizzato in un luogo non riconosciuto come sicuro, l’accesso ad app e impostazioni critiche richiede sempre e solo una verifica biometrica (impronta digitale o riconoscimento facciale).

Tuttavia, la rigidità ha anche un prezzo: per l’utente legittimo, Identity Check può trasformarsi in un fastidio quotidiano; una scomodità che negli scorsi mesi ha portato a un crescendo di segnalazioni di utenti rimasti bloccati fuori dal proprio smartphone.

Quando la sicurezza diventa scomodità

In condizioni normali, la scansione dell’impronta o del volto è più rapida del PIN. Ma ci sono scenari in cui questa procedura diventa problematica come indossare una mascherina o dei guanti, che impediscono il riconoscimento biometrico, trovarsi in situazioni di scarsa illuminazione o avere il sensore delle impronte momentaneamente inutilizzabile magari a causa delle dita sporche o bagnate.

In questi casi, Identity Check obbliga comunque a rimuovere ostacoli e ripetere la scansione, con inevitabile perdita di tempo. Molti utenti, esasperati, finiscono per disattivare del tutto la funzione, vanificando l’obiettivo di sicurezza per cui era stata pensata.

La soluzione di Google: lo smartwatch come fattore di fiducia

Per ridurre questi attriti, Google ha deciso di rendere Identity Check più intelligente.

Il sempre attento Mishaal Rahman di AndroidAuthority ha scavato nella QPR2 di Android 16, attualmente in beta, scoprendo una funzione per cui il sistema sarà in grado di sfruttare la vicinanza di un Pixel Watch per garantire un livello di fiducia aggiuntivo.

In aggiunta, il giornalista ha scovato anche una scheda promozionale che presenta la funzione al percorso Impostazioni > Privacy & Sicurezza.

Stando a questa scheda, essa serve a evidenziare come “Identity Check funziona con il tuo Pixel Watch”.

android 16 identity check

In pratica, se l’orologio è connesso e vicino al telefono, l’utente potrà scegliere se usare biometria o PIN/password anche fuori dai luoghi fidati.

L’idea alla base è che sia estremamente improbabile che un ladro riesca a sottrarre sia lo smartphone sia lo smartwatch contemporaneamente. Dunque, la presenza del Pixel Watch sul polso diventa una prova sufficiente che il proprietario è effettivamente chi dichiara di essere.

Cosa cambia con Android 16 QPR2

La novità introduce due differenze sostanziali rispetto alla gestione attuale:

  • Espansione della protezione: Identity Check verrà applicato a un numero maggiore di app. Qualsiasi software che utilizzi le API biometriche di Android sarà protetto. In pratica, non sarà più possibile sostituire l’autenticazione biometrica con il solo PIN quando ci si trova in luoghi non fidati.
  • Integrazione con Pixel Watch: con un orologio supportato collegato, il sistema tornerà a consentire il PIN come alternativa sicura, affiancando la biometria.

Un dettaglio importante emerso nell’analisi del codice riguarda la compatibilità limitata. Secondo alcune stringhe presenti nel sistema, la funzione potrebbe essere riservata ai soli Pixel Watch 3 e successivi.

Le ragioni non sono del tutto chiare. Una possibilità è che il nuovo sistema sfrutti UWB (Ultra Wideband), disponibile solo nei modelli più recenti, per garantire una rilevazione precisa della vicinanza tra smartphone e smartwatch.

Un’altra ipotesi è che si tratti di una scelta commerciale di Google, volta a differenziare l’ultima generazione di dispositivi indossabili.

Quando arriverà la funzione?

Sebbene non ci siano ancora date precise, trattandosi di una funzione attualmente nascosta, la sua introduzione è attesa con la versione stabile di Android 16 QPR2, prevista entro fine anno.

Al momento, la funzione è stata avvistata solo nella beta, all’interno di una scheda informativa nelle impostazioni di sicurezza del sistema.

Gli utenti interessati dovranno attendere il rollout ufficiale per sapere se il proprio smartwatch sarà supportato o se l’esclusiva resterà appannaggio dei Pixel Watch 3.

Ebbene, con questa novità, Google dimostra di voler ascoltare i feedback degli utenti, trovando un compromesso tra rigore della sicurezza e necessità pratiche di chi usa lo smartphone ogni giorno.