Apple Music su Android sta ricevendo in queste ore un corposo aggiornamento sul canale beta dell’app, nella fattispecie la versione 5.0 dell’app Android con cui Apple comincia a traghettare alcune delle funzionalità più attese di iOS 26 anche sulla piattaforma di Google, confermando la sua intenzione di curare l’esperienza cross-platform.

Tuttavia, il nuovo aggiornamento dimostra anche i limiti di questa apertura in quanto non tutto, infatti, è giunto a destinazione.

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Nuove funzioni e una nuova veste grafica ma senza Liquid Glass

Chi sperava nel debutto su Android del Liquid Glass design introdotto su iOS 26 resterà deluso: l’interfaccia dell’app non ha subito un rinnovamento radicale con le trasparenze e i giochi di luce che abbiamo imparato a conoscere nel corso di questi primi mesi del nuovo look grafico delle interfacce di Apple.

Restano invariati sia la barra di navigazione inferiore che i controlli “Now Playing” ancorati in basso. Una scelta che, secondo molti osservatori, penalizza l’uniformità tra i due sistemi e sottolinea quanto le esperienze su iOS e Android restino ancora diverse, nonostante gli sforzi, molto probabilmente per volere di Apple.

Ci sono però alcuni ritocchi visivi mirati, soprattutto nei pulsanti.

Infatti i classici rettangoli stondati vengono ora sostituiti da forme a pillola, in linea con il design moderno di iOS 26. Ne beneficiano, come potete notare dalle schermate (via 9to5Google), ad esempio i comandi “shuffle”, “repeat” e “autoplay” nella schermata della coda, così come i pulsanti “Riproduci” e “Casuale” visibili negli album. I widget della schermata principale, invece, restano invariati.

Pin: musica in primo piano nella Libreria

Una delle novità più significative della Beta 5.0 è la possibilità di fissare (pinnare, usando un brutto inglesismo) canzoni, album, playlist e artisti all’interno della propria libreria.

Una funzione pensata per offrire accesso immediato ai contenuti più ascoltati, personalizzando così l’organizzazione del proprio spazio musicale.

Questa funzione è accessibile dai menu contestuali a tre puntini (drop down menu) sparsi in tutta l’app.

Una volta fissati, i contenuti appaiono in cima alla sezione Libreria; da qui sarà anche possibile scegliere cosa accade al tocco prolungato su un elemento pinnato: si può configurare l’azione tra “Riproduci”, “Riproduzione casuale” o “Vai all’album”.

In aggiunta, segnaliamo che è disponibile l’opzione per il download automatico dei contenuti fissati, disattivabile manualmente dalle impostazioni.

Una nota interessante: i pin vengono sincronizzati tra i dispositivi Apple collegati allo stesso account, ma per vederli comparire ovunque potrebbe essere necessario pinnare o rimuovere almeno un elemento manualmente.

Traduzioni dei testi e Replay in-app

L’altra grande novità messa in evidenza dalla splash screen introduttiva della versione 5.0 è il debutto delle traduzioni e pronunce dei testi delle canzoni.

Una funzione che punta a migliorare l’esperienza di ascolto multilingue.

Non mancano poi migliorie sul fronte delle statistiche personali: la funzione Replay, che consente di vedere i brani più ascoltati nel tempo, è ora accessibile direttamente all’interno dell’app.

Una funzione mutuata dal più celebre “Wrap” di fine anno di Spotify, in cui il sistema fornisce report mensili e riepiloghi di fine anno, aiutando gli utenti a riscoprire i propri gusti musicali e tracciare l’evoluzione delle proprie preferenze nel corso dei mesi.

Una beta che promette bene, ma non basta

Nel complesso, Apple Music 5.0 su Android si presenta come un aggiornamento solido, che introduce novità funzionali e visive già viste o annunciate su iOS 26.

Tuttavia, l’assenza, probabilmente voluta, del nuovo design “Liquid Glass” rappresenta un limite tangibile per chi sperava in un rinnovamento grafico completo anche su Android; d’altro canto potrebbe rappresentare una buona notizia per chi non apprezza il nuovo design di Apple e sperava di conservare un’esperienza priva di Liquid Glass, almeno su Android.

Per Apple, tenere aggiornate le due versioni in modo coerente potrebbe diventare cruciale per mantenere competitiva la propria app anche su Android, piattaforma dove il brand della mela non gode dello stesso vantaggio predefinito su cui può contare nel proprio giardino dorato.

È evidente che Apple stia cercando di offrire una versione di Apple Music che non faccia sentire gli utenti Android come di “serie B”, ma al momento il risultato è a metà. Le nuove funzioni ci sono, i dettagli sono curati, ma la sensazione è che alcune priorità restino riservate al mondo iOS, una strategia che non ci stupiremmo di scoprire fosse intenzionale.

Staremo a vedere come sarà accolto questo corposo aggiornamento dagli utenti Android che utilizzano il servizio di Apple.