Lo scorso weekend abbiamo già avuto modo di parlarvi del fatto che Samsung seguirà Google, allineando lo sviluppo (e il rilascio) delle nuove versioni della One UI ai vari sviluppi (e rilasci) delle nuove versioni di Android.

Mentre all’inizio tutto ciò è emerso tramite le parole di un leaker, nelle ultime ore è stato spiegato il motivo ufficiale di questo cambio di rotta, messo in pratica con l’obiettivo di velocizzare il rilascio degli aggiornamenti da parte del produttore sudcoreano che ha già avuto modo di sfruttare questo nuovo approccio, concretizzandosi con il rilascio della One UI 8 (su base Android 16) che è avvenuto ad appena un mese dal primo rilascio in forma stabile della più recente versione del sistema operativo del robottino verde.

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Dallo sviluppo per “rami” allo sviluppo “in tronco”

Partiamo da lontano. In passato, Google sviluppava Android sfruttando un modello basato su “branch” (rami) che prevedeva l’utilizzo di un ramo di codice separato per ogni nuova versione del sistema operativo.

In questo approccio, al nuovo ramo venivano aggiunte nuove funzionalità fino al completamento dello sviluppo del ramo stesso e, in un secondo momento, il nuovo ramo andava a confluire nel ramo interno principale di Android.

Questo approccio, che sembra essere sensato, ha in realtà creato problemi significativi ad Android perché l’unione di due basi di dati coincideva spesso con un enorme calo della qualità e con la “comparsa” di bug e incongruenze che richiedevano tempo e risorse per la loro risoluzione.

Un’altra problematica dello sviluppo a rami riguarda le nuove funzionalità. Se una funzionalità non era pronta entro la scadenza prevista per il rilascio, il ramo di codice “nuovo” sarebbe stato aggiunto al ramo principale in forma incompleta, con i lavori per portare a termine la funzionalità che sarebbe proseguito nel ramo della versione successiva.

Serban Costantinescu - Sviluppo Android pre Trunk Stable

Arriva il progetto “Trunk Stable”

Per risolvere queste problematiche, Big G ha rivisto completamente la metodologia di sviluppo di Android, passando dallo sviluppo per rami allo sviluppo “in tronco” (trunk). La svolta è arrivata nella parte finale del 2023, durante il ciclo di sviluppo che ci ha portati ad Android 14 QPR2.

Questa versione trimestrale di Android 14 è ufficialmente la prima a far parte del progetto chiamato Trunk Stable. Questo nuovo approccio prevede che nuove funzionalità, nuove API e correzioni di bug vengano sviluppate dietro i cosiddetti “feature flag (lett. flag delle funzionalità).

Essi consentono agli sviluppatori di includere tutti questi nuovi elementi nel codice di una release successiva di Android ma di disattivarli nelle release pubbliche finché non risultino completi e pronti per il rilascio (grazie all’individuazione di questi feature flag molti insider riescono a scovare le nuove funzionalità in anticipo). Se vi interessa approfondire l’argomento, vi rimandiamo a una guida non ufficiale al progetto Trunk Stable.

Serban Costantinescu - Sviluppo Android post Trunk Stable

Android 16 è la prima versione “Trunk Stable” di Android

Il colosso di Mountain View ha attribuito al progetto Trunk Stable il cambio di programma nel rilascio di Android che si è concretizzato quest’anno, con il rilascio di Android 16 che è avvenuto a giugno e non nella precedente finestra autunnale.

Android 16 è la prima versione interamente sviluppata con il progetto Trunk Stable e, come sappiamo ormai da tempo, sarà seguita da un aggiornamento trimestrale che porterà solo nuove funzionalità (Android 16 QPR1 atteso a settembre 2025 con Material 3 ExpressiveModalità desktop di Android), un aggiornamento trimestrale che si configura come aggiornamento intermedio (atteso a dicembre 2025, con nuove API e nuove funzionalità) e un ulteriore aggiornamento trimestrale (atteso a marzo 2025, con nuove funzionalità).

Samsung si allinea a Google, sposando “Trunk Stable” per la One UI

Aziende come Samsung hanno sviluppato la loro interpretazione di Android a modo proprio, cercando di fare il meglio possibile ma senza adattarsi al 100% a quanto fatto da Google. Ciò si evince, anche senza restare in casa del colosso sudcoreano, dalle numerose funzionalità che (specie in passato) sono presenti nelle varie ROM personalizzate dai produttori ma assenti in Android.

Stando a quanto diffuso dal noto insider Mishaal Rahman (via Android Authority), durante una tavola rotonda con i giornalisti dopo il Galaxy Unpacked di inizio mese, quello con cui Samsung ha presentato i nuovi Galaxy Z Fold7 e Galaxy Z Flip7, la vicepresidente esecutiva e responsabile del reparto Framework R&D nella divisione Mobile eXperience Business di Samsung ha suggerito che il colosso sudcoreano ha riconosciuto i vantaggi offerti da Trunk Stable, adattando il modello di sviluppo della One UI al nuovo modello messo in piedi da Google.

La stessa dirigente di Samsung ha lasciato intendere sia che l’azienda ha collaborato attivamente con Google nello sviluppo del nuovo modello, sia che senza Trunk Stable non avrebbero mai potuto lanciare la One UI 8 così rapidamente rispetto al lancio di Android 16.

Le prossime release della One UI suggerite da un leaker ora hanno senso

Un’altra affermazione della stessa dirigente riguarda la cadenza di rilascio delle prossime versioni della One UI: esse seguiranno le cadenze di rilascio di Google per portare le ultime versioni di Android, sui dispositivi supportati, il prima possibile.

Resta da capire se Samsung riesca a seguire effettivamente il ritmo del colosso di Mountain View ma, se così fosse, acquisterebbero maggior senso le indiscrezioni sulle prossime versioni della One UI a cui abbiamo accennato in apertura.

La One UI 8.5, attesa con i prossimi Galaxy S nel mese di gennaio 2026, dovrebbe essere basata sull’aggiornamento di dicembre 2025 rilasciato da Google (che si chiamerà Android 16 QPR2, Android 16.1/16.5 o in qualche maniera più fantasiosa). La One UI 9, attesa con i prossimi pieghevoli nell’estate 2026, dovrebbe essere basata sull’aggiornamento di giugno 2026 (se tutto resta invariato, sarà Android 17).

Dopo lo scivolone della One UI 7, Samsung sembra orientata verso un meccanismo di aggiornamento che gli consenta di ottimizzare le tempistiche e fornire agli utenti un sistema operativo sempre più aggiornato. Solo il tempo ci dirà se ciò porterà ad effettivi benefici.