Google ha annunciato un cambiamento storico per quanto riguarda il rilascio delle nuove versioni di Android. Infatti, a partire dal 2025, il sistema operativo vedrà due aggiornamenti principali ogni anno. Questo nuovo ritmo prevede un major update nel secondo trimestre e un minor update nel quarto trimestre, puntando in questo modo a rendere disponibili nuove funzionalità, API e ottimizzazioni con una frequenza mai vista prima. L’obiettivo è garantire un’innovazione continua, maggiore stabilità e qualità sia per gli utenti che per gli sviluppatori.

Android 16 sarà la prima versione a seguire questo nuovo calendario, con il lancio previsto nel secondo trimestre del 2025. In passato, le nuove versioni principali di Android venivano generalmente rilasciate nel terzo o quarto trimestre dell’anno, mentre ora il nuovo approccio mira ad allineare il ciclo di rilascio con i lanci dei nuovi dispositivi e con la garanzia di portare l’aggiornamento su un maggior numero di modelli il più velocemente possibile.

Più aggiornamenti equivalgono a maggiore stabilità

Non è una novità, da parte di Google, di prendere iniziative volte ad accelerare il rilascio di aggiornamenti. Con Project Treble, introdotto nel 2017, Google ha iniziato a separare il framework Android dal codice specifico dei produttori, facilitando e accelerando il rilascio di aggiornamenti del sistema operativo su dispositivi non Pixel.

Oltre a Project Treble, anche le iniziative Android Mainline e i servizi Google Play hanno reso possibile l’implementazione di aggiornamenti di sicurezza e nuove funzionalità direttamente sui dispositivi, senza dover attendere il rilascio di una nuova versione del sistema operativo. Infatti, grazie a queste tecnologie, Google può distribuire patch e miglioramenti con maggiore frequenza, garantendo in questo modo più sicurezza e una migliore esperienza d’uso per gli utenti, indipendentemente dai cicli di aggiornamento del sistema Android.

Gli aggiornamenti trimestrali, noti come Quarterly Platform Releases (QPR), hanno introdotto funzionalità aggiuntive per i dispositivi Pixel e risolto bug in modo rapido, anche se con un impatto limitato sulle app. Dal 2025, questi QPR continueranno a essere disponibili per garantire la stabilità del sistema, affiancandosi al nuovo calendario di rilasci principali e minori.

Disponibilità della Developer Preview di Android 16 e le nuove funzionalità

La Developer Preview di Android 16 è prevista per l’inizio del 2025 e permetterà agli sviluppatori, come di consuetudine, di accedere anticipatamente alle nuove funzionalità e API. L’aggiornamento comporterà modifiche rilevanti per le app, inclusi cambiamenti nel comportamento del sistema operativo, come avviene nelle attuali major release. Gli sviluppatori dovranno quindi completare i test di compatibilità con qualche mese di anticipo rispetto agli anni precedenti.

Android 16 apporterà principalmente innovazioni mirate a supportare la crescente integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale generativa, che oramai è sempre più rilevante per molte app. Proprio per questo, l’introduzione anticipata delle nuove API per funzionalità avanzate di IA sarà un elemento chiave per accelerare l’adozione di queste tecnologie.

Minor update nel quarto trimestre con nuove API e ottimizzazioni

L’aggiornamento minore di Android 16 è previsto per il quarto trimestre del 2025, e introdurrà nuove API, funzionalità aggiuntive e correzioni di bug. A differenza del major update, non introdurrà sicuramente cambiamenti che possano influire sul comportamento delle app, consentendo così agli sviluppatori di scegliere se adottare o meno le nuove API.

Onde evitare confusione, Google introdurrà un nuovo sistema di numerazione che consentirà di distinguere le major release dalle minor release. Gli sviluppatori potranno fare riferimento a una nuova costante API che includerà il livello API principale e un valore API minore, permettendo un controllo accurato della versione.

Nuovo ciclo di sviluppo basato sul “trunk-based development”

Per sostenere i nuovi ritmi degli aggiornamenti, Google ha adottato un modello di sviluppo centralizzato, noto ai più come “trunk-based development”. A differenza del metodo precedente, che richiedeva la fusione delle modifiche da vari rami di codice, il nuovo modello consente agli sviluppatori di lavorare su un singolo ramo principale. Grazie a questo metodo, vengono ridotti in modo significativo i tempi di testing, garantendo che tutte le funzionalità siano integrate e testate in modo uniforme.

A supporto di questo processo, Google ha introdotto anche un sistema interno di flagging, chiamato “aconfig” (Android Config), che controlla l’attivazione di nuove funzionalità e API senza influire sulla stabilità del sistema. In questo modo, ogni funzionalità può essere testata in tempo reale, con la possibilità di risolvere i problemi prima del rilascio ufficiale. Google è già al lavoro con i vari produttori di dispositivi e i partner dei SoC per garantire che questo modello sia adottato in larga scala, in modo da non limitare gli aggiornamenti solo ai dispositivi Pixel.

Gli sviluppatori al centro di questa “rivoluzione”

Gli sviluppatori di app saranno parte integrante di questo cambiamento. Le major release, come già precisato precedentemente, richiederanno un testing anticipato, ma gli aggiornamenti minori permetteranno di adottare nuove funzionalità senza introdurre obblighi di compatibilità. Google ha citato aziende come Meta che hanno implementato una strategia di testing continuo per ogni nuova versione beta del sistema operativo. Grazie a questo approccio, Meta è riuscita a quadruplicare la velocità con cui adotta la targetSdkVersion, integrando le nuove funzionalità di Android nei suoi prodotti.

Questo processo è supportato da test automatizzati, il che garantisce una transizione fluida e senza intoppi per gli utenti finali. Questa pratica di testing, rappresenta un esempio di best practice per tutti gli sviluppatori, infatti in questo modo possono avvalersi delle nuove funzionalità mantenendo una qualità elevata.

Google rilascerà, per gli sviluppatori, tutte le versioni beta e i QPR del 2025 per test e feedback, in modo da creare una collaborazione più stretta con essi. Gli aggiornamenti saranno accessibili in OTA per gli utenti Pixel e in formato immagine per gli sviluppatori che desiderano testare il sistema operativo su altri dispositivi.

Il nuovo ciclo di aggiornamenti mira anche a ridurre il carico di lavoro per gli sviluppatori, assicurando una stabilità costante. Infatti, a differenza dei rilasci tradizionali che spesso concentrano le nuove funzionalità in un unico aggiornamento annuale, la suddivisione tra rilasci principali e minori permette di introdurre API in modo più graduale e flessibile.

L’ecosistema Android diventa ancora più competitivo

Per Android, il 2025 sarà l’inizio di una nuova fase in cui la piattaforma si adatterà ancora più rapidamente alle novità tecnologiche, mantenendo alta la qualità del sistema. Questo cambio di ritmo, permetterà di sperimentare su più fronti, sia per i produttori di dispositivi sia per gli sviluppatori di app, rendendo l’ecosistema Android sicuramente più competitivo.

Gli utenti potranno aspettarsi aggiornamenti sempre più veloci e con funzionalità avanzate, grazie al nuovo processo di sviluppo che punta a superare i limiti del tradizionale ciclo annuale.