Qualche giorno fa vi abbiamo proposto un contenuto incentrato sulle Estensioni di Gemini per raccontarvi le potenzialità dell’ultima aggiunta al catalogo, ovvero “Utilità“.
A testimonianza del fatto che l’assistente basato sull’intelligenza artificiale continua a essere il progetto più attivamente sviluppato da Google, che sta cercando di trasformarlo giorno dopo giorno in un vero e proprio assistente digitale, arriva un nuovo cambio di rotta: le Estensioni vengono “sostituite” dalle App; è poi in rollout una piccola modifica estetica. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.
Gemini congeda le “Estensioni” che ora si chiamano “App”
La versione 16.8.31.sa.arm64 beta di App Google ha anticipato ai beta tester due novità che verranno presto estese anche agli utenti che eseguono la versione stabile dell’app, “casa” delle funzionalità di Gemini.
La prima è probabilmente la più importante: il colosso di Mountain View ha rinominato le “Estensioni” in “App” (e ne ha parlato in un post dedicato sul blog degli aggiornamenti per la suite Workspace).
La modifica è stata implementata per eliminare un po’ di confusione e rendere più immediato a cosa serva questa potenzialità che, in fin dei conti, non è altro che la capacità di Gemini di interagire con una serie di app.
Non cambia la sostanza: accedendo alla sezione dedicata (tramite un tap sull’avatar dell’account Google e successivamente un tap su “App”), verremo accolti dalla stessa identica pagina che veniva proposta in precedenza, quando le app si chiamavano “Estensioni”, eccenzion fatta per le schede riepilogative in alto.
Tre di queste schede (la prima, la terza e la quarta) sono state riviste nel contenuto testuale (principalmente nel titolo) rispetto a quelle presenti quando ancora la sezione si chiamava “Estensioni”:
- “Riunisci tutto in un unico posto con Gemini e le tue app preferite” ha preso il posto di “Con le Estensioni di Gemini tutto è in unico posto”.
- “Gestisci le app a cui collegare Gemini” ha preso il posto di “Attiva o disattiva le Estensioni di Gemini in qualsiasi momento”
- “Una conversazione, molte app” ha preso il posto di “Una conversazione, molte estensioni”.
Google afferma di avere anche aggiornato il modello che alimenta le app: ora si basa sul modello 2.0 Flash Thinking Experimental che migliora sensibilmente le performance (in termini di efficienza e velocità), potendo contare su capacità di ragionamento migliori.
C’è anche una piccola modifica all’interfaccia utente
Al netto di questo cambiamento, c’è poi una piccola modifica all’interfaccia utente del chatbot: il team di sviluppo ha aggiunto una pillola (con sfondo pieno) attorno al nome del modello attualmente in uso (ad esempio “2.0 Flash” nell’immagine sottostante).
Inoltre, come potete notare, la freccia verso il basso per accedere al menù di cambio modello è stata spostata accanto al modello attualmente in uso, lasciando in alto e al centro (per la gioia visiva degli amanti della precisione) il nome dell’assistente (verrà mostrato “Gemini Advanced” per gli abbonati).
Come scaricare o aggiornare l’app dell’assistente IA di Google
Gemini è disponibile ufficialmente in Italia sia come Web App (al sito https://gemini.google.com/app) che come “app” per dispositivi Android (è sempre parte di app Google, alla pari di Google Assistant), con la pagina dell’app sul Google Play Store che è raggiungibile tramite il badge sottostante.
Al netto del collegamento alla funzionalità è bene verificare che sul vostro dispositivo sia installata la più recente versione di App Google che, come detto, è il vero “contenitore” dell’assistente basato sull’intelligenza artificiale del colosso di Mountain View: per farlo, basterà effettuare un tap sul badge sottostante e, ancora, su “Aggiorna” nel caso in cui venisse segnalata la presenza di un aggiornamento.