Non ne parliamo da un po’, ma molti tra voi sicuramente ricorderanno Rabbit R1, primo esperimento nel settore dell’intelligenza artificiale da parte dell’omonima azienda, esperimento che non ha riscosso il successo sperato. La società tuttavia non si è rassegnata, e recentemente sta cercando di tornare alla ribalta mostrando il suo agente Android generalista; diamo un’occhiata.
Rabbit mostra il suo agente Android generalista
Con un video pubblicato sul sito ufficiale, Rabbit ha mostrato quello che definisce come il suo agente Android generalista, che potrebbe segnare un passo decisivo verso un utilizzo svincolato dall’hardware proprietario; per quanto si tratti di una versione ancora in fase di sviluppo, il video mostra come l’intelligenza artificiale sia perfettamente funzionante anche senza il dispositivo R1, segnando un’evoluzione significativa per l’azienda.
Nel video poco sotto potete vedere come gli sviluppatori di Rabbit mostrino le potenzialità dello strumento, si nota come il sistema sia già in grado di operare su Android, aprendo la strada a una futura compatibilità con altri ecosistemi; l’agente Android generalista viene mostrato mentre esegue una serie di attività, tra cui:
- modificare le notifiche dell’app dalle impostazioni di sistema
- inviare una poesia generata dall’intelligenza artificiale su WhatsApp
- cercare l’app YouTube per riprodurre un video
- aggiungere ingredienti per bevande da un’app per cocktail a una lista della spesa in Google Keep
- generare un piano di entrate in Google Documenti da un’idea imprenditoriale in Google Keep e condividerlo con i contatti
- scaricare un’app di gioco da Google Play e giocarci
Il progetto, per stessa ammissione della società, è ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo ma la vera ambizione dell’azienda è quella di sviluppare un ecosistema aperto, in cui il proprio “General Agent” possa operare su una varietà di dispositivi senza essere limitato a un hardware specifico.
È bene sottolineare come l’introduzione di un assistente IA multipiattaforma da parte di Rabbit si inserisca in un mercato già dominato da Google, OpenAI e altri, aziende che stanno investendo enormemente nello sviluppo delle loro soluzioni IA; tuttavia, Rabbit punta su un approccio diverso, basato su un agente AI universale, capace di interfacciarsi direttamente con diverse applicazioni e servizi, senza le limitazioni imposte da ecosistemi chiusi.
Se l’azienda riuscirà a mantenere le promesse fatte, il suo General Agent potrebbe rappresentare un’innovazione significativa, portando l’intelligenza artificiale alla portata di tutti e rivoluzionando il modo in cui interagiamo con i dispositivi digitali. Non ci resta che attendere per scoprire come andrà a finire.