Il Google Play Store si prepara ad accogliere un po’ più di personalizzazione, e no, non c’entrano niente il design e l’estetica dell’app: stiamo parlando della possibilità di utilizzare la posizione (anche approssimativa) dell’utente per suggerire o mostrare app, promozioni raccomandate o altri contenuti a livello locale. Ne abbiamo un assaggio grazie a una delle nostre “solite” conoscenze.
Segui Google Italia su Telegram, ricevi news e offerte per primo
Google Play Store sempre più “locale” con questa novità
Applicazioni e giochi del Google Play Store sono solitamente disponibili a livello globale, soprattutto quelle più popolari, ma non tutti: un po’ come accade su altri store virtuali, alcuni contenuti risultano disponibili solo in determinate aree e regioni geografiche (il “famoso” blocco regionale). Questo avviene perché l’app della casa di Mountain View è in grado di verificare in quale Paese si trova l’utente, offrendo di conseguenza contenuti specifici per la zona.
A quanto sembra Google vorrebbe spingersi oltre, arrivando a un livello più “locale”: come ci mostra il solito Mishaal Rahman via Android Authority, il Google Play Store sta iniziando ad accogliere una funzione che sfrutta la posizione del dispositivo per consigliare contenuti locali. Come potete vedere qui sotto, è apparsa una schermata all’avvio dell’app che chiede il permesso di utilizzare la posizione per raccomandare app, offerte e altri contenuti locali che risultano rilevanti nell’area.
Proseguendo, il sistema operativo chiede di concedere il permesso per l’accesso alla posizione approssimativa del dispositivo, evidentemente sufficiente per questa funzionalità; questa tipologia di posizione è stata introdotta con Android 12 ed è utile per quelle app che richiedono l’accesso alla posizione dello smartphone (o del tablet) , ma che si possono accontentare di una stima, come in questo caso.


Come si può leggere all’interno della pagina di supporto ufficiale di Google, garantendo questo permesso il Play Store può “fornire informazioni contestuali rilevanti a livello locale come promozioni o consigli sulle app“. In più, la posizione approssimativa può essere utilizzata per “applicare le linee guida locali su contenuti e distribuzione“. È dunque possibile che lo store possa andare a nascondere determinate app in base alla posizione, indipendentemente dal fatto che tali app siano o meno ufficialmente disponibili anche nel Paese dove ci troviamo o in quello sul quale è impostato.
L’accesso alla posizione può essere abilitato e disabilitato a piacimento passando attraverso le impostazioni del Google Play Store, sempre che la funzione abbia raggiunto il dispositivo (non è il nostro caso). Per il momento sembra che la novità risulti piuttosto rara da scovare, e non è da escludere che possa essere legata a qualche flag abilitato dalla fonte (non sarebbe decisamente la prima volta).
Avete mai visto la schermata più su per attivare le raccomandazioni locali del Google Play Store?