Quello della sicurezza è uno degli argomenti più “caldi” in ambito tecnologico: sia le aziende che si occupano della parte software che quelle che producono i dispositivi, infatti, cercano di mettere in atto tutte le misure possibili ma ciò non sempre basta.

Per quanto riguarda il mondo Android, per esempio, Google e i principali produttori di smartphone, con una regolarità che varia a seconda delle diverse aziende, rilasciano gli aggiornamenti che implementano le patch di sicurezza, volte a risolvere i problemi riscontrati e a garantire agli utenti di non divenire le vittime del malintenzionato di turno ma tutto ciò ha un limite temporale.

Dopo alcuni anni (che possono essere 2, 3, 4 o 5, a seconda del produttore), infatti, tutti gli smartphone, anche quelli più costosi, vengono abbandonati al loro destino e gli utenti che ancora li usano alla fine del periodo di supporto software garantito si trovano di fronte al dilemma se continuare ad utilizzarli o acquistare un modello nuovo.

La sicurezza è davvero a rischio?

Il problema è che limitarsi ad aggiornare le varie applicazioni potrebbe non essere sufficiente per mettersi al riparo da eventuali problemi di sicurezza e, pertanto, qualcuno decide di affidarsi al mondo del modding e installare delle ROM personalizzate. Solo che anche in questo caso si finisce per dipendere da qualcun altro (invece che il produttore del device, chi realizza la ROM).

Tra coloro che desiderano continuare a usare il telefono c’è chi decide di fare molta attenzione alle varie azioni che compie, per esempio non cliccando su collegamenti di cui ci si può fidare al 100%, non installando applicazioni al di fuori dal Google Play Store, evitando siti Web “dubbi” e non aprendo file.

Tale soluzione, tuttavia, non solo peggiora di molto l’esperienza complessiva ma non è nemmeno così valida: l’unico modo per non incorrere in problemi di sicurezza, infatti, è rimanere completamente offline. Come diceva uno dei più grandi hacker del mondo Kevin Mitnick, che ci ha lasciato giusto lo scorso mese: tutto ciò che è in rete è violabile. La questione dunque è quanto si riesce a rendere più difficile la vita ad eventuali malitenzionati.

C’è da tenere presente infatti che i problemi di sicurezza, sebbene oggi abbiano grande risalto mediatico, non sono così comuni come si potrebbe pensare: se le truffe online si moltiplicano di giorno in giorno (ma richiedono una colpevole, quanto inconsapevole, collaborazione da parte della vittima, che ad esempio clicca su un link sospetto o fornisce i propri dati), diverso è il discorso relativo agli exploit che possono consentire ad un malintenzionato di prendere il controllo di un device. Ovviamente il rischio di essere vittima di uno di tali problemi di sicurezza usando uno smartphone non più supportato a livello software c’è ma non è così comune.

In sostanza, la risposta giusta all’interrogativo se acquistare un nuovo smartphone o continuare a usare quello non più protetto a livello software potrebbe variare a seconda delle esigenze e delle abitudini di ciascun utente, oltre ovviamente che sulla base di quelle che sono le sue disponibilità economiche.

Tuttavia, chi vuole vivere “senza pensieri” o non si sente particolamente ferrato per quanto riguarda le comuni norme di sicurezza e le pratiche corrette da seguire per evitare problemi, forse dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di acquistare un nuovo device.

Potrebbe interessarti anche: i migliori smartphone Android di questo mese