In occasione dell’evento Google I/O 2023 Google ha svelato una serie di aggiornamenti riguardanti la sicurezza e la tutela della privacy dei suoi utenti. Tra le varie novità spiccano l’implementazione di una cartella spam in Drive, il monitoraggio del dark web per tutti gli indirizzi di Gmail e miglioramenti nella gestione delle autorizzazioni in Android 14. Scopriamo insieme i dettagli di queste interessanti funzionalità.
Indice:
Una cartella spam per Google Drive
Google Drive arricchisce le sue già corpose funzionalità con l’introduzione di una cartella Spam posizionata nella barra laterale (nell’interfaccia web), con lo scopo di facilitare la separazione e la revisione dei file sospetti o indesiderati. In maniera simile a quanto avviene già in Gmail, Google provvederà a classificare automaticamente i contenuti ritenuti spam o abusivi.
Nonostante l’automatismo svolto dall’azienda, gli utenti potranno anche intervenire manualmente sui file di Drive, Docs, Sheets, Slides, Sites e Forms. Dopo un periodo di 30 giorni trascorsi nella cartella spam, i file verranno eliminati definitivamente dall’account dell’utente. Il nuovo servizio sarà disponibile su Web, Android, iOS e Drive per Desktop, con un lancio previsto nel corso di questo mese sia per gli utenti che dispongono di un account personale sia per quelli con un account Workspace.
Monitoraggio del dark web per gli ID Gmail
A partire dal mese di marzo, Google One ha introdotto la funzionalità di monitoraggio delle informazioni presenti sul dark web per tutti gli abbonati al servizio. In occasione della conferenza dedicata agli sviluppatori Google ha comunicato l’intenzione di fare un regalo a tutti i propri utenti.
Nello specifico, tale scansione viene ora estesa a tutti gli utenti che dispongono di un ID Gmail, consentendo anche agli utenti non paganti di verificare se il proprio indirizzo email è stato compromesso; in caso di riscontro positivo, l’utente riceverà consigli su come procedere per tutelare la propria sicurezza. Tuttavia la funzione sarà disponibile in un primo momento negli Stati Uniti, anche se Google ha fatto sapere che prevede di rendere disponibile questa funzione anche in altri Paesi a livello internazionale in futuro.
L’azienda ci ha tenuto anche a ribadire l’arrivo a livello globale delle passkey, una nuova modalità per gestire la propria identità online che punta a sostituire completamente le attuali password. Senza dilungarci oltre sulle sue funzionalità, per ulteriori informazioni vi rimandiamo a questo nostro articolo completo.
Un’altra novità di contorno – ma decisamente importante – si chiama Safe Browsing, che, in breve, è una nuova API di Google che fa uso dell’intelligenza artificiale per identificare e avvisare l’utente di siti e file pericolosi, bloccando le truffe sul nascere prima che esse si verifichino.
Maggiore controllo su ricerche e immagini
Novità anche per Google Maps, che ora offre la possibilità di eliminare direttamente le ricerche effettuate di recente, senza dover passare attraverso una sezione ulteriore. Per farlo, basterà premere a lungo sulla query nell’elenco delle ricerche e consentire la cancellazione del risultato selezionato.
Anche la ricerca di Google si arricchisce di una nuova funzione: “Informazioni su questa immagine” si affianca a “Informazioni su questo risultato” e “Informazioni su questo autore”. Come è ampiamente intuibile, questa novità permette di fornire informazioni utili per valutare l’affidabilità dei contenuti in cui ci si imbatte online. Ma non è finita qui: l’utente potrà scoprire anche quando un’immagine è stata indicizzata per la prima volta da Google, dove è apparsa originariamente e in quali contesti è stata utilizzata successivamente, ad esempio su siti di notizie, social o fact checking.
Android 14 migliora le autorizzazioni per le app
Non mancano novità riguardati la privacy anche per Android 14 (arrivato alla versione Beta 1.1 per tutti i Pixel compatibili), la nuova versione del sistema operativo del robottino verde Google ha annunciato che le richieste di autorizzazione mostreranno ora se un’app condivide informazioni con terze parti per scopi pubblicitari, offrendo all’utente un quadro più completo per decidere in totale autonomia e con una maggiore consapevolezza se approvare o negare l’accesso. Questa novità si inserisce nel contesto delle politiche di trasparenza e protezione dei dati – già presenti nella sezione di Google Play relativa alla possibilità di eliminare i dati personali – che mirano a garantire una maggiore consapevolezza da parte degli utenti riguardo alla gestione delle proprie informazioni personali.
Insomma, di novità in tema sicurezza e privacy il colosso di Mountain View ne ha introdotte a sufficienza; ci auspichiamo che, in un mondo sempre più interconnesso, dove la protezione dei dati personali assume un’importanza cruciale, colossi tecnologici come Google – e non solo – continuino a investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni volte a migliorare la sicurezza e la privacy dei loro servizi.
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