Quando la seconda generazione di Google Nest Hub è stata annunciata nel marzo del 2021, Google ha dichiarato che il monitoraggio del sonno sarebbe diventato una funzione a pagamento. All’inizio l’azienda aveva comunicato che la funzionalità sarebbe diventata a pagamento nel corso del 2023. Google sembra aver cambiato i piani, in quanto in una nota sulla pagina di supporto del dispositivo ha reso noto che intende estendere il periodo di prova gratuito per un altro anno, rendendo a pagamento la funzione nel corso del 2024.

Come funziona il monitoraggio del sonno su Google Nest Hub

Il monitoraggio del sonno su Google Nest Hub (2ª generazione) può aiutare a riposare meglio la notte e migliorare il benessere generale. La funzione permette di monitorare il sonno, misurare il respiro e rilevare tutto ciò che potrebbe essere fonte di disturbo nel corso della notte, come tosse o russamento. La funzionalità è adattiva, in quanto man mano che la funzionalità apprende l’andamento del tuo sonno, sarà possibile ricevere consigli e suggerimenti personalizzati per migliorare il proprio riposo.

Ogni mattina sul display dovrebbe comparire un riepilogo relativo al sonno, che mostra come si è dormito durante la notte appena trascorsa. Il dispositivo si integra perfettamente con l’app Google Fit, dal quale è possibile anche monitorare la cronologia del sonno nel corso tempo.

Nest Hub dati Fitbit

Il monitoraggio del sonno utilizza Motion Sense per monitorare il riposo della persona più vicina al display. Motion Sense utilizza un radar a basso consumo energetico per rilevare il respiro e i movimenti. Nest Hub di 2ª generazione presenta altri sensori che rilevano rumori come tosse e russamento, nonché quelli provenienti da fattori ambientali esterni come l’illuminazione e la temperatura della stanza. Come tutti i dispositivi di monitoraggio del sonno è possibile conoscere gli stadi del sonno (sveglia, REM, leggero e profondo) per una analisi più approfondita. Il monitoraggio del sonno è in grado di determinare non solo a che ora si va a letto e la durata del riposo, ma anche la qualità dello stesso. Affinché sia tutto correttamente funzionante, l’utente non deve preoccuparsi di nulla: è sufficiente attivare il monitoraggio del sonno e dormire come di consuetudine nella stessa posizione.

Nest Hub di 2ª generazione non è provvisto di una videocamera. Questo è un enorme vantaggio per la privacy, in quanto non vengono generate o usate immagini distinguibili del corpo o del volto per il monitoraggio del sonno. Il dispositivo è però in grado di raccogliere l’audio presente nella stanza durante il monitoraggio del sonno, il quale viene successivamente elaborato solo sul dispositivo e non viene inviato ai server di Google per una ulteriore elaborazione. Qualora le impostazioni di fabbrica non dovessero risultare soddisfacenti, è comunque possibile personalizzare le impostazioni relative al sonno per una maggiore privacy. Ad esempio, è possibile impostare o configurare Nest Hub in modo che non registri eventi di disturbo del sonno come tosse e russamento.

È importante notare che la funzionalità di monitoraggio del sonno non è concepita per diagnosticare, curare, alleviare o prevenire malattie o condizioni sintomatiche. È estremamente consigliato rivolgersi al proprio medico per domande specifiche sulle proprie condizioni di salute.

Quando la funzione diventerà a pagamento e come utilizzarla

Come detto, Google aveva comunicato che la funzione sarebbe stata gratuita per tutto il 2022 e sarebbe diventata a pagamento nel corso del 2023. Evidentemente i piani del colosso di Mountain View sono cambiati. Con una nota sulla pagina di supporto della funzione di monitoraggio del sonno su Google Nest Hub di 2ª generazione, l’azienda ha prolungato il periodo gratuito di un ulteriore anno. Si legge infatti che l’anteprima del monitoraggio del sonno è disponibile senza costi aggiuntivi per tutto il 2023. Nel 2024 Google intende integrare il monitoraggio del sonno nell’abbonamento Fitbit Premium, che al momento costa 9,99 € al mese o 79,99 € all’anno (prezzo soggetto a modifiche e a variazioni in base al paese).

L’idea di Google è quindi quella estendere l’integrazione dei propri prodotti e servizi con i prodotti Fitbit. Quest’ultima è stata acquistata da Google a gennaio 2021. Da allora le due aziende hanno unito le loro forze per integrare i propri servizi in un’unica app, quella Fitbit, per creare un unico ecosistema intorno al tema salute e attività fisica. Non è da escludere, infatti, che altre funzionalità esclusive dei prodotti Google relative alla salute saranno in futuro incluse nel piano Premium di Fitbit.