Avete presente quando la vostra auto nuova è consapevole che siete nelle vicinanze, e sblocca le portiere? Oppure quando Google Home si accorge che siete usciti di casa e mette in stand by i dispositivi intelligenti domestici? Non si tratta di magia, ma di una cosa chiamata “consapevolezza contestuale“, sempre più importante nei prodotti intelligenti; un aspetto di tutto ciò è rappresentato dai chip UWB (UltraWide Band), componenti integrate ad esempio sugli AirTag di Apple, sulle Digital Car Key di Samsung e su Pixel 6 Pro, non sono ancora molto diffusi, ma qualora ne venisse ampliato l’utilizzo, potrebbero dar vita a scenari interessanti.

L’utente Ben Schoon ha ipotizzato con un post su Twitter, una delle possibili implementazioni pratiche di questa tecnologia, se questi chip venissero integrati anche in altri dispositivi si aprirebbero nuove funzionalità collegate alle case intelligenti; pensate ad esempio se Google Home, dietro indicazione del vostro Pixel (consapevole di trovarsi in una determinata stanza), vi presentasse nella schermata di blocco solo i dispositivi presenti in quell’ambiente.

ben schoon twitter UWB

Le possibilità di condivisione tramite UWB sono molteplici, pensate per esempio ad un telecomando virtuale in grado di abbinarsi automaticamente al dispositivo verso cui viene puntato; esperimenti di questo tipo erano già stati condotti da Google utilizzando però la tecnologia Bluetooth, salvo poi essere stati accantonati. Si tratta sicuramente di una tecnologia interessante, dalle potenziali e diverse implementazioni, a cui i colossi del mondo tech guardano sempre con più interesse, lo scopo è sicuramente quello di rendere sempre più connessa e di semplice utilizzo l’integrazione delle persone con i dispositivi intelligenti.