Nella serata di ieri Google, con una mossa a sorpresa, ha confermato i nomi dei suoi prossimi smartphone, mostrandoci i primi render ufficiali e rivelando il nome del chipset proprietario che li renderà speciali. In attesa di capire se Google Pixel 6 e Google Pixel 6 Pro saranno commercializzati anche in Italia, alcune frasi di Rick Osterloh, Senior Vice President dei Dispositivi Google, anticipano quelli che potrebbero essere i prezzi di vendita.

Google Pixel 6 Pro sarà molto costoso

Rispondendo a una domanda del giornalista di Der Spiegel, che chiedeva quali fossero i prezzi dei due smartphone, il dirigente americano ha glissato, ricordando che prezzi, disponibilità e caratteristiche tecniche complete saranno svelati solo in occasione della presentazione ufficiale. Osterloh ha però sottolineato, in risposta alla domanda “I nuovi dispositivi sono un tentativo di guadagnare quote di mercato nel segmento premium?“, come da due anni Google non abbia sfornato prodotti di fascia alta.

Google Pixel 6 Pro in particolare è stato disegnato per gli utenti che vogliono il meglio della tecnologia, con le soluzioni più evolute a disposizione. Si tratta di un approccio completamente nuovo per Google, che conta di riuscire a essere più competitiva in nuovi segmenti di mercato. Ecco perché la versione Pro sarà in grado di competere su tutti i fronti con i migliori smartphone del mercato, allineandosi anche dal punto di vista del prezzo.

Pur senza dare alcuna cifra, Osterloh ha confermato che Google Pixel 6 Pro sarà molto costoso e servirà a rilanciare le vendite della serie Pixel, finora non particolarmente significative. Lo sviluppo del chipset proprietario Tensor, noto finora col nome in codice Whitechapel, dimostra la volontà di Google di conquistare una fetta significativa del mercato degli smartphone.

Il debutto è stato complicato ma a quanto pare Google ha ora in mano tutti gli strumenti per ottenere un ottimo successo. Ci vorrà comunque del tempo, come ricorda il dirigente Google, visto che si tratta di un mercato maturo e non è semplice accaparrarsi un’ampia percentuale di vendite dalla sera al mattino.

Rimanendo sul tema Tensor, il nuovo chipset non è destinato solo a rivoluzionare il mercato della telefonia mobile, ma potrebbe dare nuova linfa al settore degli smart glass, che potrebbero sfruttare le funzioni di machine learning e di intelligenza artificiale per migliorare le tecniche di realtà aumentata, indispensabili per garantire un’esperienza d’uso soddisfacente.

Secondo Osterloh si tratta di qualcosa che vedremo più in là nel tempo, anche se nel breve termine gli smartphone saranno in grado di offrire una migliore esperienza nel campo della realtà aumentata.