Arrivano novità dagli USA per quanto riguarda il ricorso da parte di Xiaomi presso la Corte Distrettuale per il Distretto di Columbia, nel quale la casa cinese ha chiesto ai tribunali di dichiarare illegale il suo inserimento nell’elenco del NDAA. La Corte ha dato ragione a Xiaomi, annullando la restrizione: scopriamo insieme tutti i dettagli.

Xiaomi vince il ricorso negli USA sull’inserimento nella black list

Secondo il governo statunitense Xiaomi avrebbe legami con l’esercito popolare cinese e di conseguenza potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza della popolazione americana. Il produttore ha sempre negato ogni accusa e ha ribadito tramite un portavoce di essere una “società ampiamente controllata, quotata in borsa e gestita in modo indipendente che offre prodotti di elettronica di consumo esclusivamente per uso civile e commerciale.”

Il 12 marzo la Corte Distrettuale ha ordinato un’ingiunzione al Dipartimento della Difesa statunitense per impedire l’esecuzione della designazione di Xiaomi come CCMC (Communist Chinese Military Company), annullando con effetto immediato la restrizione dell’Ordine Esecutivo 13959 che vietava alle società a stelle e strisce di acquistare titoli Xiaomi e che le obbligava a vendere le partecipazioni azionarie.

Xiaomi ritiene che la decisione di designarla come azienda militare comunista sia stata “arbitraria e irragionevole“, e ha intenzione di proseguire chiedendo “l’illegittimità della designazione e la sua revoca permanente“. L’azienda, secondo le parole del portavoce, “continuerà a lavorare incessantemente e con impegno con i propri partner globali per permettere a tutti di godere di una vita migliore attraverso una tecnologia innovativa”.

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