LG G7 ThinQ è stato annunciato da pochissimo, con caratteristiche da vero top di gamma. Solido, elegante e con un hardware di tutto rispetto, questo modello fa parlare molto di sé anche per l’intelligenza artificiale che lo anima e per il suo display, ma i colleghi di AndroidPolice hanno già trovato un aspetto poco entusiasmante. Scopriamo assieme di cosa si tratta!

Come vi abbiamo parlato nel nostro articolo di presentazione, LG G7 ThinQ dispone di uno schermo IPS LCD da 6,1 pollici con risoluzione QHD+ (1440 x 3120 pixel) con fattore di forma 19,5:9. Troviamo inoltre la presenza del notch nella parte superiore, destinato ad accogliere i sensori e la fotocamera frontale, ma la vera novità è l’implementazione della tecnologia “Super Bright Display” che permette di raggiungere una luminosità massima di 1.000 nits.

Pochissimi dispositivi attualmente in commercio posseggono un display così luminoso (Samsung Galaxy Note 8 ne è un esempio), e la chiave di questa funzionalità per LG è l’uso della tecnologia WRGB. Questa tecnologia di proprietaria di LG aggiunge un sub-pixel bianco (da qui la W di white) ai tradizionali rosso (R di red), verde (G di green) e blu (B di blue).

Solitamente per formare un colore si utilizza una combinazione di pixel rosso, verde e blu mixati tra loro e con un’intensità diversa, da completamente spento a completamente acceso. Aggiungendo un pixel di colore bianco nella combinazione si aumenta la luminosità e si hanno colori più accurati, ecco il segreto degli schermi di ultima generazione di LG.

Durante l’evento di presentazione, i colleghi di AndroidPolice hanno voluto mettere a confronto LG G7 ThinQ con LG V30 dello scorso anno per provarne la reale differenza. Al massimo della loro luminosità i dispositivi si comportano in modo diverso, a favore di LG G7 ThinQ ovviamente, ma scoprendo che la differenza non così evidente come immaginato con la modalità disattivata.

Luminosità al 100%: LG G7 ThinQ a sinistra, LG V30 a destra

Per ottenere il massimo dallo schermo di LG G7 ThinQ è necessario attivare la modalità “Super Bright Display” attivabile tramite la piccola icona a sinistra del cursore della luminosità. Con questa modalità inserita la differenza di luminosità è ancora più evidente, facendo apprezzare il gran lavoro condotto da LG in questo settore.

LG G7 ThinQ con modalità boost attivata a sinistra

LG V30 al 100% di luminosità a destra

Oltre al display, LG sta ponendo molta enfasi anche sugli elementi di intelligenza artificiale adottata con LG G7, tanto da dedicargli la sigla ThinQ nel nome. Grazie a tale AI, LG ha sviluppato un algoritmo in grado di ottimizzare la luminosità dello schermo in modo da sfruttare diversi parametri ambientali e di preferenza dell’utente.

Il problema in questione consiste nel fatto che questa intelligenza artificiale capace di massimizzare le prestazioni hardware del dispositivo può variare la luminosità dello schermo fino al 100% (in modalità automatica). Secondo LG infatti questo algoritmo non attiverà mai automaticamente la modalità di boost.

Parlando sinceramente, è vero che il “Super Bright Display” necessità di molta energia per funzionare, ma è anche vero che se l’ambiente circostante “costringe” all’uso di una sorta di boost, allora perché dare all’utente il compito di attivarlo quando potrebbe pensare a tutto il software in automatico?

Magari LG ha pensato che l’utilizzo di tale modalità debba essere un’esclusiva in soli casi di emergenza, ma forse non ha considerato il fatto che l’utente potrebbe trovarsi in difficoltà anche solo nel trovare il toggle di attivazione se esposto a condizioni di luce estreme.

Per ora possiamo unicamente accettare questa scelta software in attesa di poter provare con mano questo nuovo terminale e valutarne le capacità tramite test più accurati come quelli forniti da DisplayMate.