La serie Huawei Mate 20 è realtà da poco più di un mese, i preparativi per gli attesissimi Huawei P30 si condenseranno nel progetto definitivo tra due mesetti, ma già adesso si inizia a parlare dei Huawei Mate 30 al cui lancio manca davvero parecchio tempo.

Ma l’occasione per immaginare qualche aspetto di un top di gamma lontano è di quelle ghiotte dal momento che il tema non è la fervida fantasia di qualche appassionato ma un elemento firmato Huawei. Quella delle foto è una cover della casa di Shenzhen, il cui render del brevetto è pubblico dal primo gennaio.

È altamente probabile che non appartenga alla serie P che sarà ufficializzata a breve ma proprio alla prossima serie Mate: a suggerirlo è la forma e la posizione del gruppo fotocamere più vicina a quest’ultima che alla prima. Confrontando le dimensioni del foro con quelle di Mate 20 risalta una maggiore estensione verticale, il che fa pensare all’introduzione di una quinta fotocamera in aggiunta al flash LED, dalle tre con flash di Mate 20.

E non fatevi ingannare dal forellino che si intravede sulla sommità della cover: con ogni probabilità non lascerà spazio all’ingresso per il jack audio, già rimosso dagli ultimi Mate, ma all’emettitore ad infrarossi o ad un’eventuale chicca che ancora non conosciamo.

L’ultimo dettaglio degno di nota riguarda il piccolo taglio sul bordo alto della cover, che lascia immaginare una capsula auricolare ricavata a cavallo del frame e quindi l’abbandono del notch: la fotocamera frontale, a giudicare dagli ultimi trend, verrebbe sistemata da qualche parte in un foro nel display, al di sotto del quale dovrebbe trovare spazio, ancora una volta, il lettore di impronte digitali. Senza dimenticare l’introduzione delle Huawei 3D CuteMoji, nuove emoji sullo stile di quelle viste con i P20 ma ancora più potenti, naturali e ricche di funzionalità.

A far sorgere qualche dubbio sulla veridicità dell’indiscrezione ha pensato il noto OnLeaks, che tramite il suo account Twitter ha mostrato come esista un progetto analogo dell’estate scorsa per Huawei Mate 20. Per cui, come al solito, è bene prendere con le pinze questo genere di voci.

Nel frattempo Huawei si muove su un altro fronte, parecchio più importante per il proprio futuro. La ricetta per uscire dalla questione nata in Nord America, tra le altre cose, prevede l’adozione di una nuova veste cucita su “sicurezza e credibilità”. Le due parole chiave sono state scritte ripetutamente nella lettera inviata ai dipendenti dal fondatore Ren Zhengfei e intitolata “Migliorare le capacità e le tecniche di ingegnerizzazione del software e creare prodotti affidabili di alta qualità”.

Zhengfei scrive che l’immagine dell’azienda e la sua credibilità saranno tra i fattori chiave tenuti in considerazione da un potenziale cliente nel momento in cui valuterà i prodotti Huawei e se valga la pena affidarsi al marchio, aggiungendo che la credibilità non è frutto esclusivo delle prestazioni di un prodotto ma anche dal livello del processo di realizzazione che lo origina.

Insomma, Zhengfei ordina un cambio di rotta: il consiglio di amministrazione di Huawei ne ha preso atto e ha già iniziato a varare cambiamenti rivoluzionari.