Huawei è convinta che la situazione con gli USA non ne indebolirà in maniera significativa la posizione nel mercato degli smartphone e anzi ritiene che le perdite, che ne costituiranno comunque una inevitabile conseguenza, saranno piuttosto contenute, tanto da aggirarsi attorno ai 10 miliardi di dollari.

La complicata vicenda che coinvolge da un lato gli Stati Uniti del presidente Trump e dall’altro la Cina e Huawei, uno dei maggiori produttori al mondo di smartphone e non solo, rappresenta ormai da mesi una presenza ricorrente sulle pagine dei quotidiani e nei titoli dei notiziari. D’altro canto, data l’importanza dei nomi (e dei numeri) in ballo, non poteva essere altrimenti.

Naturalmente ciascuna delle due parti ha interesse a mostrarsi forte, Huawei lo sa benissimo e non perde occasione per ribadirlo pubblicamente. Nella giornata di ieri vi abbiamo parlato dell’arrivo a IFA 2019, a bordo dello smartphone pieghevole Mate X, del nuovo SoC proprietario HiSilicon Kirin 990, che punterà a fare la differenza con l’AI.

La comunicazione è arrivata per bocca di Eric Xu, Rotating Chairman di Huawei, che è intervenuto anche sulla questione-USA e sull’impatto che avrà sulle entrate della compagnia cinese. Se lo scorso mese di giugno il fondatore e CEO di Huawei Ren Zhengfei aveva parlato di perdite nell’ordine di 30 miliardi di dollari a causa del ban degli USA, questi numeri sono stati ora rivisti al ribasso.

Huawei, come vi abbiamo segnalato qualche giorno fa, è andata davvero forte nel primo semestre del 2019, con ben 118 milioni di smartphone spediti. Sebbene i timori iniziali siano stati smentiti, secondo Eric Xu le perdite causate dalla vicenda con gli Stati Uniti potrebbero essere di poco superiori ai 10 miliardi di dollari.

Non si può comunque escludere un’ulteriore revisione di tale stima in corso d’opera, viste le continue evoluzioni della situazione, che rimane precaria ma che giusto qualche giorno fa ha vissuto un altro importante aggiornamento, con l’inserimento di altre 46 aziende affiliate a Huawei nella famosa Entity List e la concessione a Huawei di un ulteriore termine di 3 mesi durante i quali potrà continuare a fare affari con società statunitensi.