Negli Stati Uniti sono già in corso i lavori per la creazione di uno standard dedicato alla creazione di una patente di guida digitale che possa essere gestita attraverso uno smartphone. Ci sono però molteplici aspetti da tenere in considerazione, legati principalmente alla sicurezza.

Se è relativamente facile avere il massimo controllo su una patente fisica, è più difficile garantire la sicurezza digitale, visto che è sempre possibile che i dati vengano compromessi a causa di una vulnerabilità. Va inoltre considerato che lo smartphone su cui sono presenti i dati della patente digitale deve avere sufficiente energia per far funzionare Android, altrimenti diventa complicato esibire il documento in caso di controllo.

Google sta lavorando alla soluzione di entrambi i problemi con IdentityCredential API, in fase di sviluppo e che potrebbe arrivare solamente con Android R. Sfruttando il particolare hardware di cui dovranno essere dotati gli smartphone sarà possibile garantire la sicurezza e ottenere l’accesso ai dati della patente anche a telefono spento.

Per quest’ultima soluzione è sufficiente ricorrere a una connessione NFC, a patto che lo smartphone abbia una componente hardware in grado di condividere le credenziali su richiesta. Smartphone come Google Pixel 2Google Pixel 3 hanno già una soluzione simile a bordo, valida anche per garantire la sicurezza dei dati digitali.

La nuova API supporta anche la memorizzazione software dei dati, ma si tratta di una soluzione la cui sicurezza può essere messa a rischio da vulnerabilità come Spectre e Meltdown. La soluzione di Google, che difficilmente sarà rilasciata con Android Q, si basa comunque sugli standard ISO 18013 e potrà quindi essere utilizzata anche per altre tipologie di documenti digitali, come passaporti o documenti di identità.