Google ha deciso di dichiarare guerra all’adware. Si tratta di un fenomeno che è diventato una vera e propria piaga del Web che nella pratica si esplica con programmi scammy e estensioni del browser. Per fortuna le società della Rete stanno prendendo sempre più seriamente la questione. L’azienda di Mountain View dall’inizio del 2015 ha svolto una repressione prolifica, confermata dal calo dal 40% al 20% delle segnalazioni degli utenti.

Nel 2015 ben 14 milioni di utenti hanno rimosso estensioni indesiderate e le segnalazioni su Adwords di software indesiderati sono scese del 95%. Sono dati confortanti che tuttavia rispecchiano solo la punta dell’iceberg: infatti nel mese di maggio la stessa Google ha rilevato che oltre 5 milioni di computer che visitano i suoi siti sono infettati con qualche forma di adware e che almeno un browser Chrome su 10 è infettato.


Sono oltre 5 milioni gli avvertimenti di pericolo che Chrome visualizza ogni giorno. Al fine di diminuire tale numero Google su Adwords ha imposto regole più severe di pre-approvazione per i contenuti scaricabili invece di cercare i programmi indesiderati dopo che hanno già agito. Google Search aiuta gli utenti ad individuare i siti pericolosi, suggerendo anche le “fonti canoniche” per il download dei programmi più comuni come Twitter, Firefox e Slack al fine di bloccare i soggetti che vogliono propinare agli user versioni modificate con adware.

Purtroppo Google non può proteggere gli utenti che non usano Chrome, di conseguenza l’efficacia della sua battaglia è limitata ad una sola parte del Web. Mentre prima Adwords veniva utilizzata dai malintenzionati per la distribuzione di software indesiderati, ora solo l’1% dei programmi infettati passa da qui. Si tratta solo in parte di una vittoria, in quanto il fenomeno si è semplicemente spostato altrove.

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