Nel corso del keynote inaugurale del Google I/O 2016 che si sta svolgendo a Mountain View, Big G ha presentato la sua nuova applicazione di messaggistica, Google Allo (si pronuncia Aloe), riservata ai dispositivi mobili che non andrà a sostituire Hangouts come molti potrebbero pensare. Erick Kay, direttore dei prodotti comunicativi, afferma che “È bello poter costruire un’applicazione da zero”Google Allo ha un aspetto pulito e semplice, senza riprendere le soluzioni già presente nel portafoglio di Google.

Google Allo non richiederà la creazione di alcun account visto che si baserà sul vostro numero di cellulare (Whatsapp?) e metterà a disposizione la classica serie di emoji e adesivi per arricchire la chat. Le immagini inviate verranno mostrate a schermo intero e potrete ingrandire il testo prima di spedire il messaggio, con una tecnologia chiamata WhisperShout.

Fin qui però non ci sono novità tali da strapparsi i capelli, se non fosse che Google Allo integra in nuovo Google Assistant, presentato proprio in occasione del Google I/O 2016, che potrete integrare nelle conversazioni utilizzando il comando @google. Le interazioni con l’assistente vocale sono quelle che già conosciamo e che sono state ulteriormente espanse e vi permetteranno, nel caso foste annoiati, di iniziare un simpatico gioco di indovinelli basato sulle emoji.

L’assistente vocale si dimostra più intelligente che mai “intromettendosi” nelle vostre chat e suggerendo le risposte ai messaggi inviati dai partecipanti, grazie ad una intelligenza artificiale molto evoluta. Nell’esempio mostrato da Google, l’assistente suggerisce di congratularsi con un neolaureato dopo aver correttamente interpretato l’immagine.

Immaginate di dover decidere con un gruppo di amici dove andare a cena e di sentire l’assistente vocale che offre una serie di alternative, immediatamente visibili a tutti, senza che qualcuno debba sobbarcarsi l’onere della ricerca. In questo modo sarà più semplice trovare l’alternativa in grado di soddisfare i gusti di tutti.

Per quanto riguarda la sicurezza delle comunicazioni, Google afferma che Google Allo cripta tutti i messaggi inviti, assicurando che nessuno sarà in grado di leggerli e che Google stessa non li memorizzerà sui propri server. Per i più attenti alla privacy esiste un Incognito Mode che non mostrerà il contenuto dei messaggi nel lockscreen né tanto meno nelle notifiche.

Per la crittografia di Allo Google si è affidata a Signal Protocol, sviluppato da Whisper System, che però non risulta attivo di default. Il motivo di questa scelta è molto semplice, visto che attivando la crittografia end-to-end il chatbot di Google non potrebbe intervenire e fornire i suoi suggerimenti. La crittografia viene invece attivata utilizzando la modalità Incognito che permette solo ai partecipanti della chat di leggere i messaggi.

Google Allo non permetterà, almeno per il momento, l’utilizzo di chatbot di terze parti, preferendo affinare la tecnologia prima di aprirla a soluzioni di terze parti. La vera sfida sarà quella di attirare nuovi utenti, convincendoli della bontà della piattaforma e allontanandoli dalle offerte della concorrenza.

Google Allo riuscirà dove Hangouts ha tutto sommato fallito o rimarrà un bellissimo esercizio di stile? Lo sapremo quest’estate, quando l’applicazione sarà disponibile per Android e iOS. Se volete essere avvisati immediatamente quando Google Allo sarà disponibile sul Play Store potete preregistarvi utilizzando il badge sottostante.