Google oggi ci ha voluto deliziare con una serie di novità, che riguardano i giochi Android, la piattaforma Coral e TensorFlow: partiamo da quest’ultima. La libreria software open source dedicata al machine learning è arrivata alla versione alpha 2.0, al cui cuore c’è la volontà di semplificarne ulteriormente l’utilizzo per consentire a sempre più sviluppatori di sfruttarne le potenzialità: Keras è quindi il nuovo set di API di alto livello. Anche le performance “out of the box” sono state migliorate. Infine, Google ha iniziato una partnership con diversi corsi di apprendimento online come Fast.ai per accelerare l’adozione della piattaforma da parte di nuovi sviluppatori.

La seconda notizia di oggi è l’annuncio della nuova piattaforma Coral, dedicata alla costruzione di dispositivi Internet of Things con IA integrata nell’hardware stesso. La piattaforma, appena entrata in fase beta, offre un toolkit completo che include componenti hardware e software per allenare e far girare reti neurali localmente. L’IA locale è necessaria in quelle situazioni in cui una connessione alla rete stabile non è un’opzione ed inoltre questa soluzione ha il vantaggio di tenere i dati utente più al sicuro.

L’hardware è animato principalmente da una TPU Edge, un ASIC sviluppato appositamente per avere alte prestazioni nel Machine Learning. 5 prodotti sono disponibili al lancio: La scheda logica Coral, un acceleratore USB, una fotocamera, un acceleratore PCI-E e un System-on-Module (SOM). Naturalmente Coral è compatibile con la prima piattaforma di cui abbiamo parlato, ovvero TensorFlow (e la sua versione Lite dedicata ai dispositivi mobili).

L’ultima notizia del giorno riguarda invece gli acquisti all’interno dei giochi presenti sul Play Store: un nuovo tipo di prodotti in-app, chiamati “prodotti con premi” permetteranno agli utenti di effettuare acquisti attraverso la visione di video pubblicitari.  Google sottolinea che gli sviluppatori trarranno guadagni da queste interazioni come se fossero normali pubblicità; infatti sono pensate per quegli utenti che normalmente non acquisterebbero mai prodotti all’interno di un’applicazione, nemmeno se fosse il loro gioco preferito.