Quest’oggi ci prendiamo una pausa dagli smartphone per proporvi la recensione di un gioco per Android, creato da un team di sviluppo tutto italiano. Si chiama Panic Pump e si propone di svecchiare con una componente 3D il genere puzzle, riuscendoci sotto molti aspetti. Scopriamolo insieme!

Video recensione di Panic Pump

Gameplay

La storia dietro a Panic Pump è semplice: uno scienzato ha creato delle creature, i Bumbi, estraendo le essenze di vari pianeti; l’ultimo di loro però è manifestazione del nulla e, guidato dal rancore, rinchiude in delle gabbie sigillate tutti i suoi fratelli, tranne voi. Lo scopo del gioco è liberare tutti i Bumbi nei vari livelli facendo esplodere i lucchetti che tengono chiuse le loro prigioni.

Entra dunque qui in gioco la componente puzzle, dato che gli intricati rotori idraulici da aprire altro non sono che dei congegni con quattro slot, da riempire con biglie dello stesso colore. Nulla di nuovo, starete pensando. E invece no. Le gabbie che imprigionano i Bumbi sono infatti ruotabili liberamente in tre dimensioni e circondate da intricati rimandi di tubi in cui le biglie scorreranno incessantemente.

Il livello di difficoltà all’inizio sembra basilare, ma dopo qualche livello si inizia a capire che questo gioco è tosto. Molto tosto. La velocità e la quantità di biglie va sempre aumentando, ma per mettere il dito nella piaga aumenta di pari passo anche la complessità delle gabbie. E già a partire dal secondo mondo i lucchetti accettano solamente un determinato colore di biglie. Insomma, i maniaci del completismo che vogliono 3 stelle in ogni singolo livello possono trovare pane per i loro denti in Panic Pump.

Grafica

La grafica di Panic Pump ha due facce, molto lontane tra loro. Da un lato troviamo il comparto grafico 3D che costituisce il vero e proprio gioco che è molto ben realizzato in termini di progettazione e modelli poligonali. Il level design delle gabbie è sempre intrigante e i colori sono accesi e brillanti. Ciò si nota particolarmente negli sfondi, che non sono incollati staticamente allo sfondo, ma sono invece anch’essi in 3 dimensioni.

L’altra faccia della medaglia sta invece nell’interfaccia con cui si interagisce, che è invece carente e realizzata con un po’ di pressapochismo. I pulsanti sono dei quadrati colorati non molto curati, ma soprattutto nel menu di personalizzazione del proprio Bumbi l’interfaccia è organizzata in dei quadratoni azzurri contenente delle icone mal disegnate. Un’interfaccia insomma troppo da bambino, un target non adatto vista la difficoltà del gioco.

Conclusioni

Panic Pump è un puzzle game che mi è piaciuto molto nel complesso. Il concept 3D svecchia finalmente il genere puzzle con una ventata d’aria fresca. Anche in quanto a difficoltà riesce a dare un elevato grado di sfida senza mai annoiare, spingendo sempre a migliorarsi provando e riprovando uno stesso livello.

Non è comunque un gioco perfetto e completo: la grafica nell’interfaccia va un po’ rivista, la trama valorizzata e l’esperienza di gioco espansa con le nuove modalità per il momento ancora non disponibili. Se siete amanti dei giochi puzzle non possiamo comunque che consigliarvi di scaricarlo dal badge qui sotto e provarlo, anche perché è gratis!

Informazione pubblicitaria