Vint Cerf, pioniere di internet ed impiegato presso Google nel ruolo di Chief Internet Evangelist, ha espresso durante l’incontro della American association for the advancement of science una certa preoccupazione per il futuro del mondo digitale.

Secondo Cerf l’intero 21 secolo, il secolo in cui viviamo, potrebbe trasformarsi in un enorme buco nero a causa della non corretta gestione dei dati digitali. Il motivo è semplice: le informazioni che immagazziniamo adesso potrebbero divenire impossibili da leggere in futuro:

Se vogliamo preservarle dobbiamo assicurarci che gli oggetti digitali che creiamo oggi siano ancora accessibili nel futuro.

Nei secoli a venire chi si farà delle domande su di noi incontrerà delle enormi difficoltà, dal momento che la maggior parte di ciò che ci lasceremo dietro potrebbe essere solo bit non interpretabili.

Cerf si spinge anche oltre e, prospettando la medievalizzazione dei nostri anni, invita a stampare i documenti importanti e a conservare le foto in formato cartaceo.

Tali preoccupazioni sono ovviamente ingigantite per far arrivare al meglio il succo del discorso al pubblico, tuttavia la grande velocità con cui si evolve la tecnologia potrebbe realmente porre problemi di questo tipo nel corso degli anni a venire.

Il metodo migliore per porsi al riparo è quello di sviluppare standard e formati che siano compatibili sul lungo e lunghissimo periodo. Oppure comprare una bella stampante e tornare alla buona e vecchia carta.

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