Una ricerca ha rivelato che nel caricamento complessivo di una pagina, la maggior parte dei dati scaricati appartengono ai banner e video pubblicitari.

È da un po’ di tempo che l’editoria online deve fare i conti con gli adblocker: particolari software in grado di eliminare ogni forma (o quasi) di contenuti pubblicitari normalmente inseriti dai proprietari delle pagine Web. Il problema principale è che i siti Web vivono di pubblicità e quando un utente la blocca, non fa altro che privare l’editore di ogni possibile guadagno: l’utente fruisce dei contenuti senza dare nulla in cambio.

Quindi, bloccare la pubblicità con gli adblocker è immorale? Questo lo lasciamo decidere a voi, ma stando ai risultati di una ricerca, in alcuni casi, gli adblocker divengono quasi necessari per poter navigare sul Web senza problemi.

Oltre che ad essere particolarmente fastidiosi, i banner pubblicitari invasivi hanno un effetto negativo anche per le finanze dell’utente. I ragazzi di Enders Analysis hanno analizzato 8 siti Web rinomati utilizzando un iPhone 6 e verificando effettivamente quanti dati vengono scaricati e per quale ragione. Ogni sito Web è stato analizzato in tre situazioni differenti, una volta usando un adblocker, una volta usando un adblocker col JavaScript disabilitato, ed una volta in una situazione normale.

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Com’è possibile notare dal grafico, gran parte dei dati scaricati dalle pagine Web sono dovuti al codice Javascript ed ai banner pubblicitari. Scendendo nel dettaglio, vi riportiamo gli interessanti dati ricavati dalla ricerca:

  • I contenuti pubblicitari richiedono mediamente tra il 18 ed il 79 percento dei dati scaricati da una pagina
  • Gli elementi JavaScript sono raramente associati al contenuto editoriale, il più delle volte infatti sono correlati alle pubblicità
  • Gli elementi JavaScript appesantiscono il caricamento della pagina aggiungendo mediamente da 6 a 68 percento di dati da scaricare

Per ovvi motivi, un maggior numero di dati da scaricare, si traduce anche in un maggior tempo di caricamento. A fronte di queste informazioni, appare ovvio il motivo per cui gran parte degli utenti utilizzano gli adblocker, i quali divengono sempre più diffusi anche su Android ed iOS.

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