Immaginate di entrare al supermercato, avvicinare lo smartphone a una confezione di costolette di maiale e scoprire da quanti giorni state confezionate, senza nemmeno dover leggere l’etichetta. O di aprire la dispensa e conoscere la data di scadenza della crema spalmabile alla nocciola (ammesso che sia possibile lasciarla scadere).

Grazie all’NFC (Near Field Communication) tutto questo sarà disponibile molto presto, anche se inizialmente i costi di produzione potrebbero confinare la tecnologia negli imballaggi e non nelle singole confezioni di vendita. Mentre è indubbia la comodità di ricevere informazioni semplicemente avvicinando lo smartphone a un prodotto, invece di utilizzare i codici QR che appaiono molto meno comodi, i costi sono nettamente diversi.

Stampare un codice QR su una etichetta non comporta costi aggiuntivi esagerati, mentre la tecnologia NFC richiede una parte elettronica che ha un costo maggiore. Bisognerà dunque attendere un calo dei costi, magari attraverso nuove soluzioni produttive, che renda economicamente sostenibile l’utilizzo della tecnologia nei beni di consumo.

NFC Forum, che ha annunciato lo sviluppo degli imballi intelligenti insieme alla Active & Intelligent Packaging Industry Association, ha inoltre stretto un accordo con il Wireless Power Consortium per la realizzazione di dispositivi di ricarica wireless più piccoli ed economici.