A distanza di quasi tre anni vi riproponiamo uno dei confronti che ci tocca più da vicino: WhatsApp vs Telegram. Né vincitori, né vinti, non è un duello, ma un confronto che nel 2020 ha senso riprendere in mano dopo le novità e i cambiamenti introdotti in questi ultimi anni dai due servizi di messaggistica istantanea.

Differenti per concezione e per anzianità, WhatsApp compie questo mese ben 11 anni di vita, Telegram ne ha appena 6, ciascuno ha le sue peculiarità e funzioni specifiche. Ma l’obiettivo è sempre lo stesso: offrire agli utenti un’app che consenta di comunicare in maniera semplice e immediata. Vediamo come ci riescono questi due big, suddividendo il discorso in alcune sezioni specifiche per fare un po’ di chiarezza sulle funzioni, sull’interfaccia, sulle peculiarità e sull’utilizzo generale di WhatsApp e Telegram, senza dimenticare epilogo con i pro e i contro di ciascuna.

WhatsApp vs Telegram: le funzioni

Senza alcuna pretesa di completezza, partiamo dalle funzioni di WhatsApp e Telegram. Oltre a permetterci di scambiare messaggi, immagini, documenti e file di vario tipo con i nostri contatti (singolarmente o nei gruppi), le due app consentono di effettuare delle chiamate vocali, persino delle videochiamate, una funzione per il momento esclusiva di WhatsApp. Questa è la base, nota anche ai più digiuni del settore.

Entrambe sono utilizzabili anche nelle rispettive versioni web, o sui client desktop seppur con qualche vincolo in più da parte di WhatsApp, che sappiamo essere costretta al numero di cellulare a differenza di Telegram, libera e multipiattaforma.

Inviare dei messaggi vocali, silenziare i gruppi, disattivare le notifiche, scrivere in grassetto fra asterischi (singoli o doppi), salvare tutte le conversazioni e media (con i backup per WhatsApp, automaticamente su cloud con Telegram), impostare gli sfondi delle conversazioni, esportare le chat, inviare file non compressi, visualizzare i video con una schermata pop up, sono solo alcune delle funzioni comuni.

Ma se escludiamo tutto ciò e il fatto che entrambe offrano agli utenti un servizio gratuito di messaggistica istantanea per comunicare agevolmente con i propri contatti tramite un sistema simile per concezione, si stagliano le differenze, tante e piuttosto significative.

Peculiarità di WhatsApp

È proprio qui che bisogna soffermarsi per poter paragonare WhatsApp e Telegram, le due app massime che tuttora hanno più differenze che somiglianze. Se il funzionamento alla base può considerarsi simile, è tutto ciò che gli gira attorno che cambia, specie le funzioni, lontane e di parecchio in alcuni casi.

Partiamo da WhatsApp, che fra le sue chicche offre la possibilità di effettuare le videochiamate, come anticipato, una funzione che ancora manca su Telegram, come manca anche lo Stato, una maniera per condividere foto, video o frasi da mostrare indirettamente ai propri contatti, mutuata dalle Storie di Instagram come noto.

L’app di Zuckerberg utilizza la crittografia end-to-end in tutte le chat e, da parte sua, garantisce anche un sistema di verifica accurato, con spunte e doppie spunte per i messaggi standard o di gruppo per sapere chi ha letto o meno un nostro messaggio (funzione che più o meno ritroviamo anche su Telegram).

C’è anche la feature che consente di inviare messaggi multipli (fino a un massimo di 256) con Broadcast, utile magari a Natale o a Capodanno per gli auguri. Comodo anche il contatore delle notifiche, la possibilità di scrivere in grassetto, la funzione per contrassegnare i messaggi importanti o quella per fissare in alto le chat (massimo 3, Telegram 5).

Vai a: guide per WhatsApp

Peculiarità di Telegram

Ora tocca a Telegram, che rincorre il successo di WhatsApp rispondendo con una marea di funzioni. Nata per inviare messaggi istantanei gratuitamente su connessione dati, l’app si avvale di un ventaglio molto ampio di funzioni. Sarebbe chilometrica la lista completa, quindi ve ne accenniamo solo alcune.

C’è da dire innanzitutto che Telegram è un servizio multipiattaforma, che permette di impostare un nome utente col quale accedere anche tramite altri dispositivi che non siano lo smartphone principale. Utile il salvataggio automatico via cloud che elimina di conseguenza la necessità di effettuare backup o altro, con un sistema di sincronizzazione immediata che tiene conto persino delle bozze.

Con Telegram è possibile inviare dei messaggi senza suono evitando che il destinatario ne riceva notifica, o programmarne l’invio con tanto di data e orario preferito. Ma c’è anche la possibilità di aprire gruppi più estesi, inviare un videomessaggio o utilizzare le chat segrete con la crittografia ent-to-end, il divieto di effettuare screenshot o registrazioni di sorta, impostare un timer di autodistruzione, senza alcuna traccia sul server.

Come non menzionare poi i BOT, programmi veri e propri per svolgere un mucchio di funzioni di vario genere (qui trovate i migliori) o i canali, una sorta di chat mono-direzionali tra un utente e gli iscritti che lo seguono (il nostro Prezzi Tech lo conoscete già, no?).

Per il resto, Telegram permette di eliminare chat intere o dei singoli messaggi, sia i nostri che quelli altrui (come mostrato nella precedente galleria) senza alcun limite di tempo. Ma è possibile anche terminare le sessioni attive su altri dispositivi, salvare un contatto con il nome utente (senza che ci sia bisogno del numero di cellulare associato), inviare file enormi (fino a 1,5 GB) e così via.

WhatsApp vs Telegram: interfaccia e personalizzazione

Comprese alcune delle funzioni e peculiarità di entrambe diamo un’occhiata a come si presentano le interfacce grafiche di WhatsApp e Telegram. Al di là di qualche ritocco qua e là WhatsApp non è poi cambiato molto nel tempo, rimanendo fedele a quella che è un’organizzazione semplice e piuttosto chiara, con il solito menù a scorrimento laterale in cui passare con uno swype fra le chat, gli stati e le chiamate.

Il basso a sinistra c’è il solito pulsante per inviare un nuovo messaggio che rimanda all’elenco dei contatti, in alto c’è invece la barra di ricerca con la quale cercare contatti o frasi varie fra le conversazioni, con a fianco il menù a tre puntini per accedere alle impostazioni dell’app. Tutto molto semplice, con alcune opzioni di personalizzazione (poche) che consentono di cambiare lo sfondo delle chat o la dimensione del carattere.

Telegram, da parte sua, si basa su un’interfaccia grafica che mostra tutto subito in un’unica schermata in cui troviamo le chat, i gruppi, i canali e i bot. C’è anche qui la scorciatoia per un nuovo messaggio/gruppo/chat segreta o canale che sia, ed è presente anche un pulsante in alto per cercare qualcosa nell’app.

Lato personalizzazione, Telegram mette in mano all’utente vari strumenti con i quali cambiare vari aspetti grafici dell’app. Basta fare visita alla sezione “Impostazioni chat” per trovarsi di fronte un cursore con cui ingrandire o diminuire la grandezza del testo, le opzioni per cambiare lo sfondo delle chat, il tema, i colori dei messaggi, la modalità di visualizzazione della lista delle chat, di attivare le animazioni, utilizzare la modalità notte automatica e tante altre opzioni su cui fare riferimento.

WhatsApp vs Telegram: utilizzo

Parlare di uso di servizi di messaggistica istantanea come WhatsApp e Telegram senza partire dagli utenti è inopportuno. Questo perché proprio per la loro natura, si tratta di app che, volenti o nolenti, utilizziamo proprio perché ci consentono di conversare con i nostri cari. Di qui la disparità e la necessità di utilizzare in determinati contesti l’una piuttosto che l’altra, malgrado le preferenze varie.

whatsapp

Comunque al di là di questo, entrambe permettono di essere utilizzate su più dispositivi. E se su smartphone di base forniscono un’esperienza utente simile, perlomeno se utilizzate nelle loro funzioni di base, la differenza principale sta nel fatto che WhatsApp è associata al proprio numero di telefono, quindi anche utilizzando WhatsApp Web tramite l’app desktop, o con la versione web disponibile su browser, necessita in ogni caso del telefono e della relativa connessione dati per poter funzionare in ogni sua funzione.

Discorso diverso per Telegram che, slegata da tali obblighi, è a tutti gli effetti una piattaforma multiaccesso che permette di accedere tramite un nome utente, non obbligato alla propria SIM per poter funzionare. Ed è così che cambiare smartphone o dispositivo per utilizzare l’app è un attimo, con tutte le piattaforme sempre sincronizzate che permettono all’utente di switchare senza problemi da un dispositivo all’altro, con la sincronizzazione via cloud (a differenza dei backup di WhatsApp) che fa il resto rendendo l’esperienza d’uso da riferimento.

telegram logo

I pro e i contro di WhatsApp e Telegram

Siamo alle conclusioni. I pro e i contro di WhatsApp e di Telegram sono sottintesi già sopra. È tuttavia doveroso ribadire che si tratta di app simili, ma concepite in maniera completamente differente: l’una, WhatsApp, tutta votata alla semplicità, l’altra, Telegram, alla completezza. Ma fondamentalmente quel che le differenzia maggiormente, al di là delle peculiarità di ognuna, è il numero degli utenti quel che grava di più sul paragone e di conseguenza sull’uso effettivo dei due servizi.

Per quanto Telegram dalla sua abbia una marea di funzioni in più, una piattaforma multiaccesso a tutto vantaggio di produttività e comodità, bot e canali per una maggior versatilità e un’interfaccia grafica decisamente più curata e personalizzabile, WhatsApp, al di là delle videochiamate, dello Stato e delle sue accurate funzioni di controllo della lettura dei messaggi, si impone per efficacia e praticità ma soprattutto per numero di utenti, e su questo non si discute.

Siamo nel 2020 ormai, e la scelta pur essendo libera non può essere che vincolata nel contempo, vincolata da un dato di fatto che negli anni non è cambiato poi molto. Senza alcuna pretesa di completezza o particolare mira di risolvere il dilemma, non ci resta che rigirare la domanda che ci siamo posti per rivolgerla a voi. A disposizione, c’è il box dei commenti qui sotto, fatene buon uso.