Si fa spesso menzione del sensore ToF ossia Time of Flight come componente fondamentale delle fotocamere digitali montate sugli smartphone moderni. Che cos’è questo importante elemento hardware e come funziona? Scopriamo tutto quel che riguarda questo “occhio” supplementare comprendendo così meglio a cosa possa servire nell’esperienza quotidiana.
Che cos’è il Time of Flight
Il tempo di volo è una tecnica utilizzata normalmente nella spettrometria di massa e nella spettroscopia così come in altri ambiti come la cinematica e misura quanto impiega un oggetto, particella o onda, per completare la distanza attraverso un mezzo. In campo tecnologico è sfruttata da droni o anche da console di videogames come Xbox con l’accessorio Kinect.
Che cos’è il sensore ToF
Spostandoci a livello di smartphone, il sensore ToF misura la distanza tra l’oggetto e la fotocamera per ricreare un ambiente tridimensionale che consenta al cellulare di avere un’idea chiara e precisa degli elementi che compongono la scena così da andare a configurare meglio la messa a fuoco, l’apertura e la velocità dell’otturatore a tutto vantaggio della qualità finale dello scatto.
Come funziona il sensore ToF
Il sensore ToF funziona esattamente come un radar o un sonar facendo rimbalzare un impulso e calcolando così le distanze attraverso il riflesso. Il mezzo usato è la luce a infrarossi, che non è visibile all’occhio umano. Così facendo, si potranno determinare davvero tante informazioni sulla profondità e sulla posizione precisa degli elementi in una foto. Basta un solo impulso di luce e non sono necessari componenti in movimento. La frequenza di lavoro è fino a 160 fotogrammi al secondo.
A che cosa serve il sensore ToF
Oltre all’applicazione fotografica, il sensore ToF può sfruttare i gesti individuando facce, mani e dita sfruttandole come comandi per le gestures nell’aria come fa ad esempio LG G8 ThinQ. Ormai buona parte degli smartphone dai medio range fino ai top di gamma ne sono dotati per una qualità dell’immagine superiore.