Samsung Gear Fit è uno dei dispositivi indossabili che più mi ha colpito durante il Mobile World Congress 2014. Si tratta, infatti, di uno smartwatch a tutti gli effetti, sotto i panni  però di un accessorio per il fitness di cui porta quasi esclusivamente il nome.

Un dispositivo elegante, funzionale, impermeabile e molto bello da vedere. Analizziamolo più nel dettaglio.

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Hardware

Dal punto di vista hardware Gear Fit sicuramente non fa invidia a nessuno, troviamo infatti il minimo indispensabile. La caratteristica più interessante probabilmente è il display essendo curvo da 1.84 pollici di diagonale con tecnologia Super AMOLED, per il resto troviamo: Bluetooth 4.0 per interfacciarsi con uno smartphone, accelerometro, giroscopio, sensore per il rilevamento del battito cardiaco e batteria da 210 mAh.

Come il Samsung Galaxy S5 anche questo Gear Fit è dotato della certificazione IP67 e di conseguenza risulta essere impermeabile se immerso in acqua fino ad un massimo di 30 minuti ad una profondità di un metro e resistente alla polvere.

Un grande assente a mio avviso invece è il sensore di luminosità che obbliga molto spesso a dover regolare manualmente il livello di luminosità del display.  Non sarebbe stato male inoltre trovare un microfono ed un piccolo altoparlante, tuttavia si tratta dopotutto di un accessorio per il fitness e non di uno smartwatch, da cui comunque eredita molte caratteristiche e funzionalità.

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Display

Il display è molto particolare e bello: si tratta di un Super AMOLED curvo da 1.84 pollici di diagonale con touchscreen. La definizione non è molto elevata tant’è che guardando con attenzione si possono scorgere i pixel, tuttavia nel complesso si tratta di un bel display con degli ottimi colori.

Come riferito poc’anzi Gear Fit però è manchevole di un sensore di luminosità e ciò obbliga a dover regolare più volte la luminosità durante la giornata. Di giorno, infatti, è consigliabile portarlo a livello 4 o 5 (se non 6, che è il massimo, quando c’è molto sole) mentre di notte, a quei livelli, potremmo praticamente illuminare il Colosseo e quindi si deve riportarla al livello 1.

A tal proposito potrebbe essere utile un’applicazione che regola la luminosità in base all’orario, giusto per coprire questa piccola manchevolezza del sensore di luminosità ambientale.

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Batteria

Dal punto di vista, invece, della batteria della batteria la situazione è molto delicata: la sua durata dipende molto dall’utilizzo che si fa di Gear Fit. Personalmente ho voluto mettere sotto stress il più possibile questo Gear Fit e di conseguenza ho lasciato attivo:

  • Contapassi
  • Bluetooth con connessione allo smartphone
  • Notifiche con molte applicazioni
  • Luminosità sul grado 5 di giorno, 1 di notte
  • Accensione col movimento del braccio

Il risultato è stato di un’autonomia di 3 giorni precisi.

La ricarica invece mi è sembrata un po’ lenta con il caricabatterie in dotazione (da 0.7A). Circa 50 minuti per la ricarica completa e stiamo parlando di una batteria da 210 mAh.

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Software

Il sistema operativo non è Android, bensì Tizen; il dispositivo comunque è configurabile e funziona esclusivamente con Android e in particolar modo con gli ultimi prodotti Samsung. In realtà siamo riusciti senza problemi a configurare Samsung Gear Fit con un Motorola Moto X semplicemente installando l’apk Samsung Gear Fit Manager, tuttavia potrebbero non funzionare alcune cose, come ad esempio la sincronizzazione dati con S Health e l’invio di risposte automatiche dal Gear Fit.

Per quanto riguarda il resto, il sistema operativo del Gear Fit gira senza problemi ed è privo di impuntamenti; anche l’avvio avviene in modo rapido (5-6 secondi circa) e fin da subito è possibile utilizzare tutte le varie funzionalità.
Fra queste troviamo:

  • Notifiche: possibilità di vedere e leggere le notifiche che riceviamo sullo smartphone (è possibile anche aprire la notifica sullo smartphone premendo un relativo pulsante). Ogni volta che riceviamo una notifica il Fit ci avvisa vibrando;
  • Controllo multimediale: possibilità di avviare il programma per la musica sullo smartphone, cambiare traccia o bilanciare il volume;
  • Impostazioni: possibilità di impostare l’immagine dell’orologio, dello sfondo, le impostazioni del bluetooth, la funzionalità del tasto fisico se premuto due volte, il profilo personale o ripristinare il Gear Fit;
  • Timer: un semplice conto alla rovescia;
  • Cronometro: un semplice cronometro;
  • Trova smartphone: per far squillare lo smartphone così da ritrovarlo (ovviamente deve essere nel raggio del bluetooth);
  • Contapassi: un semplice contapassi;
  • Esercizio: per tracciare mentre stiamo facendo esercizi come Corsa, Camminata, Ciclismo ed Escursioni;
  • Frequenza cardiaca: per misurare il battito cardiaco.

Il rilevamento del battito cardiaco avviene secondo me in modo discreto. Purtroppo durante le prove non avevo possibilità di verificare il valore rilevato, per questo è meglio eseguire più volte il calcolo per trovare un valore più vicino a quello reale. Molto difficile inoltre che riesca a rilevare il battito mentre siamo in piedi.

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In conclusione

Samsung Gear Fit è, in conclusione, un dispositivo molto interessante perché diverso da un semplice accessorio per il fitness. Coniuga infatti le caratteristiche tipiche di uno smartband con quelle di uno smartwatch diventando così un accessorio più completo e soprattutto con un bel display curvo che segue la fisionomia del polso.

Un dispositivo comodo da indossare e utile in molte situazioni, ma con giusto un paio di carenze come il sensore di luminosità e la non compatibilità totale con qualsiasi dispositivo Android. Il prezzo di Samsung Gear Fit è di 199 euro, in linea con i prezzi degli smartwatch.

VOTI

Ergonomia 8.5
Hardware 6.5
Batteria 7
Display 8.5
Software 7.5
Qualità/Prezzo 8.5
Esperienza utente 9
Voto Finale

7.8

NB: i voti sono stati assegnati in base al tipo di prodotto, non può essere paragonato a dispositivi come gli smartphone e i tablet.

8.8