Ad inizio agosto, Apple aveva chiesto ed ottenuto un’ingiunzione preliminare contro la distribuzione e la pubblicizzazione del Samsung Galaxy Tab 10.1 nel territorio europeo, giovandosi in questo del fatto che il la corte distrettuale di Düsseldorf sembra essere particolarmente favorevole ai detentori dei brevetti. In seguito, la portata del provvedimento è stata ridimensionata in base al dubbio di liceità che una decisione di un tribunale tedesco su un’azienda coreana possa essere valida in tutta Europa.

Una nuova decisione in merito ad un ricorso di Samsung era attesa nella giornata di ieri, ed è notizia recente che la stessa corte tedesca abbia confermato l’ingiunzione preliminare contro Samsung, a quanto pare riferendola genericamente al prodotto “Galaxy Tab” e quindi includendo anche la versione da 7.7 pollici. Questo potrebbe spiegare la decisione di Samsung di ritirare il prodotto dalla fiera dell’IFA di Berlino, sostituendolo col più innovativo Galaxy Note.

L’ingiunzione, in ogni caso, rimane quel che era fino a ieri: sempre di carattere preliminare e di validità unicamente tedesca. Samsung si potrà ora appellare all’Alta Corte Regionale per poter invalidare l’ingiunzione, cosa che potrebbe avvenire in tempi giudiziari brevi, ma questo non impedirà che si arrivi alla fine ad un processo regolare alla fine del quale si deciderà se l’ingiunzione diventerà permanente o verrà annullata.

Parallelamente in Europa, Apple sta conducendo sempre contro Samsung una causa in Olanda sempre per ragioni di design, cosa che ha già prodotto alcuni risultati. Tuttavia, questi risultati non riguardano il design dei dispositivi, ma unicamente il modo di passare da un’immagine all’altra nella visualizzazione delle immagini nella galleria (prima che vi ricordi di che metodo è stato contestato, vi chiederei: quel è il metodo che considerate più ovvio e naturale per passare da un’immagine all’altra con un touchscreen?). Come mai questa differenza?

Per scendere più nel dettaglio, l’ingiunzione del tribunale di Düsseldorf si basa sull’esame dei cosiddetti community design, cioè dei documenti visuali che illustrino il particolare design di un dispositivo, che hanno una sostanziale validità di brevetto nell’Unione Europea. I community design, però, a differenza dei brevetti non vengono sottoposti ad alcuna revisione di validità, e pertanto il solo fatto di averli depositati porta subito un indubbio vantaggio al designer. Ad aggiungere difetto a difetto, i community design potrebbero essere delle foto del dispositivo, che lo definirebbe in maniera precisa ed inequivocabile, ma anche dei semplici schizzi che possono comprendere una grande varietà di design. Potete immaginare che tipo di immagini avrà usato Apple? Senza andare troppo lontano, eccole:

I community design di Apple per iPad

La validità riguarda genericamente i “computer portatili” (com’è menzionato esplicitamente nel documento), e potete già immaginare che questo tipo di schizzi potrebbero permettere ad Apple di bloccare praticamente qualsiasi tipo di tablet nel territorio europeo. E sicuramente Samsung ha prestato molto il fianco a questo tipo di attacchi da parte di Apple, al limite del provocatorio (ricordo che l'”ispirazione” da Apple è presente anche in altre caratteristiche del Galaxy Tab, come lo spinotto di collegamento e la “smart cover”). La differenza tra la corte tedesca e quella olandese può dipendere da una diversa interpretazione dei community design di Apple.

I community design hanno lo scopo di difendere i creatori di design, ed il fatto che non vengano sottoposti a revisione era un’idea che permetteva di tagliare al minimo i tempi burocratici di approvazione. Un’idea stupida, direi, dato che si è prestata molto in fretta ad abusi: le grosse aziende si sono subito potute permettere grandi volumi di community design (la registrazione costa monetariamente), e di fatto si mettono al riparo da qualsiasi attacco dalle piccole aziende che se ne possono permettere giusto un paio, perché grazie alla genericità dei community design potrebbero minacciare di contro-denuncia, semplicemente andando a ricercare uno dei tanti schizzi presenti nel proprio portfolio.