Il nome Avantree Audition Pro potrebbe non dirvi nulla. Si tratta, in realtà, di un modello di cuffie Bluetooth di tipo over-ear (o sovraurale) che si rivela ottimo per chi vuole un suono ricco di bassi e, soprattutto, con un comfort molto elevato. Le ho provate per qualche tempo e queste sono le mie conclusioni: vediamole insieme in questa recensione.

Video recensione di Avantree Audition Pro

Design & Comfort

In quanto a design le Avantree Audition Pro non spiccano per originalità, ma sanno comunque dire la loro: hanno linee sobrie e pulite, né eccessivamente moderne come nel caso delle SOL Republic Master Tracks né, dall’altro lato, più “classiche” come le Meze 99 Classics. Il design è inequivocabilmente moderno, ma ha una certa pacatezza che non le rende appariscenti.

I padiglioni, realizzati in plastica grigia opaca con una texture semi-ruvida, sono totalmente mobili e ruotano di quasi 90°; il limite è di fatto costituito dal (corto) cavo che porta il segnale. È possibile farli scorrere verticalmente grazie al supporto metallico, sottilissimo. L’archetto è ricoperto di finta pelle, nera all’esterno e marrone all’interno.

Avantree Audition Pro 2

Le cuffie sono ripiegabili per un trasporto più semplice: in corrispondenza della giunzione tra l’archetto e il supporto dei padiglioni è presente un perno che permette di ripiegare il tutto. Le Avantree Audition Pro vengono vendute insieme ad una custodia rigida e ad un cavo con doppio jack maschio da 3.5mm, un adattatore jack da 3.5mm a 6.3mm, un cavo USB/micro-USB per la ricarica e un adattatore per aereo.

Avantree Audition Pro 3

Il comfort è ottimo grazie alla generosa imbottitura dei padiglioni, ricoperti in finta pelle; migliorabile è l’imbottitura dell’archetto, purtroppo scarsa e insufficiente a garantire un livello di comfort elevato nelle lunghe sessioni di ascolto. La forma dei padiglioni è tale da far sì che questi avvolgano l’orecchio senza però schiacciarlo o comprimerlo, lasciandolo anzi abbastanza libero e non creando quella classica situazione di fastidioso surriscaldamento del padiglione auricolare.

Il padiglione sinistro ospita tutti i comandi e le connessioni: sulla parte esterna sono presenti tre tasti fisici (vol+, play/pausa/accensione/spegnimento, vol-), mentre la porta micro-USB è nascosta sotto uno sportellino; di fianco troviamo un ingresso jack da 3.5mm e il chip NFC per l’accoppiamento veloce.

Avantree Audition Pro 4

In quanto ad isolamento, le Avantree Audition Pro sono sufficienti: in ambienti particolarmente rumorosi, come i mezzi pubblici, non riescono ad isolare totalmente l’ascoltatore e molti rumori esterni filtrano arrivando anche a coprire la musica se questo è riprodotta a volume moderato.

Funzionalità & Batteria

I tre tasti fisici offrono le classiche funzionalità presenti su tutte le cuffie Bluetooth (vol+, vol-, play, pausa, avanti, indietro), ma non solo: premendo contemporaneamente i due tasti volume, infatti, si può attivare o disattivare la modalità “bass boost”, che aumenta (ulteriormente, come vedremo) i bassi.

Alcune peculiarità di queste cuffie su cui l’azienda mette un accento particolare sono l’audio con bassa latenza tramite codec aptX low latency, che riduce sensibilmente il ritardo nell’audio dovuto alla trasmissione via Bluetooth ed è particolarmente utile per guardare video e altri contenuti che richiedono precisione nella sincronizzazione dell’audio, e il fatto che possono essere utilizzate utilizzando il cavo anche quando sono scariche o, comunque, senza accenderle.

Le cuffie non si spengono se inutilizzate per un lungo periodo di tempo, con ovvio detrimento per l’autonomia complessiva – che rimane comunque elevata: è possibile utilizzare le cuffie per moltissimo tempo. Il produttore afferma che la batteria offre 40 ore di musica e questo dato è abbastanza vicino alla realtà, anche se ci sono ovvie differenze in base al volume d’ascolto, alla qualità del segnale Bluetooth e così via. In ogni caso il dato sfiora l’eccezionale, visto che molte cuffie Bluetooth resistono una ventina di ore e non di più.

Audio

Prima di effettuare le prove di ascolto ho sottoposto le Avantree Audition Pro a più di 50 ore di rodaggio. L’ascolto è stato effettuato utilizzando un Lenovo Vibe Shot per l’ascolto tramite Bluetooth e un PC con una Creative Sound Blaster X-Fi HD e uno Zorloo ZuperDAC per l’ascolto utilizzando il cavo; in entrambi i casi i file utilizzati sono di tipo FLAC (16 bit, 44.1kHz) con qualche saltuario MP3 (320kbps).

La firma del suono è nettamente improntata ai bassi, che costituiscono il punto di forza e di debolezza di queste cuffie. Se, infatti, i bassi pompati e artificiali di queste cuffie possono sicuramente piacere a chi ascolta elettronica, hip-hop e altri generi che richiedono un basso più corposo (o anche agli amanti del suono di Beats o di SOL Republic, ad esempio), un basso così prepotente può infastidire molto chi preferisce un suono più equilibrato.

Questo non sarebbe un problema di per sé, dato che i gusti non si discutono, ma il basso delle Avantree Audition Pro è eccessivo e arriva a coprire le frequenze medio-basse e a distorcere completamente la scena sonora. Nel complesso sono cuffie adatte ad ascoltare pochi generi, e anche in quel caso vorrete probabilmente utilizzare un equalizzatore per rendere la situazione più bilanciata, meno rimbombante e con bassi più controllati e contenuti.

Attivando il “bass boost” di cui nella sezione sopra, poi, la situazione precipita e il basso perde ogni tipo di controllo sovrastando ogni altro suono. L’azienda mi ha confermato che ha rivisto questa funzionalità e che i prossimi lotti avranno una qualità dei bassi migliore, ma non avendo modo di testare quanto affermato riporto comunque quello che posso esperire attualmente.

Una nota importante è relativa allo stadio di amplificazione. Sia utilizzando il Bluetooth che utilizzando la scheda audio Creative la situazione dei bassi è quella descritta sopra: i bassi sono eccessivi, invadenti, slabbrati; utilizzando, invece, il ZuperDAC, i risultati mutano leggermente e le Avantree Audition Pro diventano un poco più gradevoli e con un basso sì pronunciato, ma percettibilmente più morbido. Essendo, però, nate queste come cuffie Bluetooth, la modalità prevalente di utilizzo e quindi di riferimento è quella, pertanto vi invito a prendere queste ultime righe con le dovute attenzioni e a tenere presente che le mie considerazioni riguardano la modalità Bluetooth.

I medi sono abbastanza arretrati; il livello di dettaglio è sufficiente, ma nulla più, e la presenza è migliorabile. Purtroppo i medi sono la parte che più paga lo scotto per i bassi prepotenti e, anche se non sono cattivi in senso assoluto, perdono il ruolo centrale che hanno naturalmente e risultano quindi meno ricchi.

Gli alti non sono certo pronunciati né frizzanti e trasparenti; al contrario, a causa dei bassi eccessivi appaiono opachi e spenti anche laddove dovrebbero brillare. Il livello di dettaglio è appena accettabile.

Eseguiamo un’analisi del comportamento delle Avantree Audition Pro genere per genere:

  • Classica/sinfonica: in una parola: no.
  • Jazz: come sopra.
  • Metal: le prestazioni sono altalenanti; se è vero che brani come Sacred Worlds dei Blind Guardian non suonano al meglio, è anche vero che Progeny potrebbe forse avere un suo perché assieme (inaspettatamente!) a Freezing Moon dei Mayhem. In brani come Till Fjälls di Vintersorg e The Drapery Falls degli Opeth si nota che il basso è decisamente eccessivo, mentre in Scavenger of Human Sorrow potrebbe anche risultare passabile se non fosse per gli alti poco definiti e separati; The Serpentine Offering dei Dimmu Borgir offre uno sprazzo di optimum in cui queste cuffie danno il meglio di sé e offrono un suono dettagliato e distinto abbastanza.
  • Rock: l’andamento è molto altalenante; in In My Head dei Queens of the Stone Age il basso può anche starci, ma in brani come Black Dog dei Led Zeppelin o The Great Gig in the Sky dei Pink Floyd stona decisamente.
  • Trip-hop: lo sbilanciamento presente non giova, ma tutto sommato l’esperienza d’ascolto è accettabile.
  • Celtica/Folk: i medi sono il sale della celtica e la loro manchevolezza crea un sound povero e vuoto.
  • Elettronica: i bassi raramente fanno male nell’elettronica, anche se più medi e più alti avrebbero restituito un suono maggiormente apprezzabile a tutto tondo.

In conclusione

Consiglierei le Avantree Audition Pro? La risposta è “nì”, perché dovete necessariamente sapere molto bene ciò che state acquistando e avere ben presente ciò che volete, oltre a sapere che non otterrete risultati mirabolanti. Le Audition Pro possono essere buone compagne se volete molti – anzi, moltissimi… forse troppi! – bassi e tenete particolarmente alla latenza dell’audio in Bluetooth; queste cuffie possono offrire un buon livello di comfort e una qualità costruttiva elevata, ma se preferite un suono più fedele vi consiglio di orientarvi su altri prodotti.

Le Avantree Audition Pro sono disponibili su Amazon.it a circa 100€: un prezzo certamente commisurato alla qualità costruttiva e alle soluzioni tecniche. Il rapporto prezzo/suono varia in base ai gusti: la scelta spetta a voi, ma vi invito a dare un’occhiata alla nostra guida alle migliori cuffie per avere un quadro più completo e scegliere più consapevolmente tra le numerose alternative presenti.