Negli ultimi giorni abbiamo provato Redmi K20 Pro, ultimo nato della serie del produttore cinese costola di Xiaomi.
Si tratta di uno smartphone tanto atteso dagli utenti più attenti alle evoluzioni del mercato, soprattutto dopo la presentazione di Xiaomi Mi 9T, che ha lasciato a bocca asciutta tutti coloro che si aspettavano anche un ipotetico Mi 9T Pro, ovvero il corrispettivo proprio del K20 Pro.

Andando con ordine, poche settimane fa Xiaomi ha lanciato in Cina due nuovi smartphone di fascia medio alta a marchio Redmi: K20 e K20 Pro, entrambi con caratteristiche tecniche di alto livello e un prezzo davvero incredibile rispetto alla media.
Mercoledì 12 giugno, invece, si è tenuta una conferenza stampa in cui è stato annunciato l’arrivo di Redmi K20 anche per l’Europa, ma con il nome di Xiaomi Mi 9T, niente da fare invece per il modello superiore, che potrebbe arrivare più avanti nel corso dell’anno.

Stiamo già provando Xiaomi Mi 9T e nei prossimi giorni vi proporremo sulle nostre pagine la recensione completa, nel mentre però c’è stato il tempo di mettere le mani anche su Redmi K20 Pro, era troppo grande la nostra curiosità per farcelo sfuggire.

Probabilmente Redmi K20 Pro non è il telefono da prendere in questo momento, a meno che non siate consapevoli di ciò che implica l’essere completamente pensato per la Cina, però è comunque interessante saggiarne le potenzialità, nella speranza che Xiaomi si decida a portarlo nel nostro paese, magari sotto il nome di Xiaomi Mi 9T Pro.

Recensione Redmi K20 Pro

Redmi K20 Pro è uno smartphone che ci è piaciuto quasi in tutto, si presenta bene, qualitativamente elevato pensando alla perizia costruttiva e ai materiali con cui è realizzato.
Non è impermeabile e questa è la prima mancanza degna di nota, anche se risulta piuttosto comune all’interno della fascia di prezzo in cui si colloca.

Per quanto riguarda la scheda tecnica non ci sono lacune evidenti, il barometro e la ricarica wireless sono compromessi accettabili nell’ottica del risparmio, in tutto il resto non delude e nella prova sul campo conferma la sua attitudine da dispositivo di fascia alta.
Riesce a regalare sempre un’esperienza di utilizzo fluida e appagante, ottima nel gaming come per il multitasking e la navigazione web con molti tab.

Ci sono alcuni dettagli che non sono il massimo: il comparto audio, ad esempio, può sfruttare la porta jack da 3,5 mm ma non una doppia uscita con speaker e capsula auricolare, il display Super AMOLED da 6,39 pollici FullHD è di buon livello ma non raggiunge certamente la qualità di device come Samsung Galaxy S10+ o OnePlus 7 Pro.
Non ha senso essere troppo severi con questo device che viene proposto a poco più di 350 Euro, ma è giusto sottolineare in quali punti Redmi è scesa a compromessi per contenere i costi.
Il feedback aptico è superficiale, anche in questo caso si tratta di un elemento che lo posiziona sotto alla fascia premium in termini di esperienza di utilizzo.

Il resto delle considerazioni su Redmi K20 Pro sono poi da riservare per la sua localizzazione cinese.
In primo luogo il firmware è quello con le sole lingue inglese e cinese, la versione è quella orientale, senza i servizi di Google e con una marea di app in lingua cinese preinstallate.
Con un minimo di ritocchi si riesce ad adattarla per l’utilizzo quotidiano anche da noi, ma ci saranno sempre piccoli compromessi nella gestione delle app in background, accesso alle notifiche push e qualche pubblicità di troppo in ideogrammi.

Per il momento non esiste una versione global di questo smartphone, non è quindi possibile installare la versione ufficiale della MIUI 10, bisognerebbe adattarsi con varianti custom o modifiche di sistema, soluzioni che comunque per il momento latitano.
A tal proposito bisogna considerare che le voci dell’arrivo di Redmi K20 Pro per il mercato internazionale, sotto forma di Xiaomi Mi 9T Pro, si fanno sempre più insistenti.
E’ quindi probabile che nel giro di qualche settimana il modding per questo device diventi più agevole.

Per quanto riguarda il comparto telefonico è importante sottolineare che su Redmi K20 Pro manca la banda 20, potreste quindi avere problemi con alcuni operatori nella navigazione 4G, e in ogni caso con la ricezione in luoghi chiusi. In questi giorni non abbiamo riscontrato particolari criticità, ma il dato tecnico è comunque da tenere presente.

Se queste ultime righe non vi sono risultate indigeste è perché fate parte della cerchia di utenti avanzati, che conoscono perfettamente le dinamiche degli smartphone cinesi di importazione, accettano il rischio di tasse doganali e la grana di dover sistemare il telefono per poterlo rendere perfetto. Ecco, ci rivolgiamo a voi dicendo che Redmi K20 Pro è una bomba, se ne avete voglia vale la pena e non sarà difficile prenderlo a poco più di 300 Euro,con un minimo di pazienza.

Se invece questi passaggi vi suonano complicati, nessun problema, aspettate Xiaomi Mi 9T o magari virate direttamente sul Mi 9T che tutto sommato è molto simile.

Le alternative

Redmi K20 Pro è solo l’ultimo di una schiera di device di fascia media e alta di Xaiomi/Redmi che sta letteralmente dominando il mercato.
Una considerazione che rafforza ulteriormente l’idea di “dispositivo per pochi” che abbiamo espresso qualche riga più sopra, dati alla mano le differenze con alcuni altri modelli sono proprio sottili, per cui potrebbe non valere la pena importarlo.

Dopo averlo provato qualche giorno riusciamo a posizionarlo correttamente nella scala di valori rispetto ai suoi cugini già in commercio.

Xiaomi Mi 9 SE (recensione) può essere considerato il dispositivo di base, a livello tecnico cambia solo il processore rispetto allo Xiaomi Mi 9T, mentre il resto delle caratteristiche si equivalgono e viene mantenuta la specificità di dispositivo compatto.

Xiaomi Mi 9T è una versione più accattivante, grande e moderna di Mi 9 SE, non è veloce come il K20 Pro e non tiene il passo sul comparto fotografico, altri dettagli però li conserviamo per la recensione che pubblicheremo tra qualche giorno.

Redmi K20 Pro e Xiaomi Mi 9 si assomigliano molto nell’esperienza di utilizzo, condividono alcuni aspetti positivi come le performance e la qualità costruttiva, e alcune lacune come l’impermeabilità, audio mono, memoria espandibile e comparto fotografico che non brilla. Xiaomi Mi 9 (recensione) ha in più la ricarica wireless, mentre Redmi K20 Pro ha dalla sua la porta jack da 3,5 mm.

La sensazione è che si tratti di varie declinazioni dello stesso prodotto, tutti validi e tutti con caratteristiche ben precise che possono orientare la scelta dell’utente.
Voi quale preferite?

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