Giungono nuove indiscrezioni sulla gamma Samsung Galaxy S26 che, come abbiamo avuto modo di scoprire all’inizio del mese, potrebbe essere alla fine composta da quattro modelli e non da tre come suggerito finora dai rumor.
Nuove indiscrezioni suggeriscono (o meglio confermano) che nel 2026 Samsung ri-proporrà qualcosa che abbiamo già visto in passato, ovvero il dualismo di chip a seconda del mercato per almeno alcuni dei dispositivi che comporranno la gamma. Scopriamo tutti i dettagli.
Samsung Galaxy S26: quattro modelli ma non tutti con lo stesso SoC
Al netto del modello Pro che prenderà il posto del modello base, la gamma Galaxy S26 di Samsung proporrà le versioni aggiornate degli stessi interpreti disponibili sulla gamma 2025.
Con l’aggiunta del modello Plus, rientrato in gioco dopo un cambio di strategia last minute messo in atto dal colosso sudcoreano, la gamma sarà quindi composta da Samsung Galaxy S26 Pro, Galaxy S26+, Galaxy S26 Edge e Galaxy S26 Ultra.
Secondo quanto riportato dal portale Sammobile, nella maggior parte dei mercati, ad esclusione di quelli cinese e statunitense, il modello più compatto (ovvero S26 Pro) sarà sicuramente spinto dal Soc Exynos 2600.
Al modello Plus dovrebbe toccare la stessa sosrte: anche per lui, sotto al cofano, ci dovrebbe stare questo inedito chip Exynos. Gli altri due modelli della gamma (Edge e Ultra), nonché i modelli Pro e Plus venduti negli Stati Uniti e in Cina, dovrebbero invece affidarsi al SoC Snapdragon 8 Elite Gen 5 (probabilmente for Galaxy) di Qualcomm.
Dalle nostre parti (e non solo) torna il dualismo dei chip come nel 2024
Alla pari di quanto proposto nel 2024, quando i Samsung Galaxy S24 e Galaxy S24+ venduti al di fuori di Cina, Canada e Stati Uniti potevano contare sul SoC Exynos 2400 invece dello Snapdragon 8 Gen 3 for Galaxy, che parallelamente era il cuore pulsante di Galaxy S24 Ultra a livello globale, nel 2026 Samsung tornerà quindi a proporre il dualismo dei chip sui propri flagship.
Per quanto storicamente i SoC Exynos non siano in grado di rendere come gli Snapdragon di Qualcomm, sono molti i punti di domanda sulla resa del prossimo chip Exynos 2600.
Secondo indiscrezioni, infatti, il chip sarà realizzato da Samsung Foundry con processo produttivo a 2 nm, dettaglio che, almeno sulla carta, dovrebbe garantire al chip una maggiore efficienza energetica. Lato specifiche, inoltre, il chip potrà contare su una CPU a dieci core (con core ARM C1) e sulla GPU Xclipse 950, ennesima evoluzione della scheda grafica basata sull’architettura RDNA di AMD.
I primi benchmark trapelati a fine agosto suggeriscono che questo chip, la cui produzione di massa sarebbe iniziata il mese scorso, possa essere addirittura più performante dello Snapdragon 8 Elite (quindi il flagship Qualcomm dello scorso anno) ma è presto per dire se possa tenere il passo anche dello Snapdragon 8 Elite Gen 5 o del Dimensity 9500 di MediaTek, i due SoC che animeranno la maggior parte dei flagship Android della generazione 2025-26.