Costo più alto significa spesso qualità più alta, o almeno così è nell’elettronica di consumo. Al di là delle questioni relative ai marchi (Apple costa di più, Samsung costa meno, quell’altro costa ancor meno, ecc), la regola è chiara: se una cosa costa di più significa che è più potente, spesso consuma meno, e dura più a lungo nel tempo. Non è così, ad esempio, nell’abbigliamento: i jeans Dolce & Gabbana sono tali e quali a quelli venduti nei mercati rionali a 10€, con l’unica differenza che hanno un marchio stampato. Ciò che ci si aspetta, quando si paga molto un dispositivo elettronico, è che la qualità sia al primo posto tra le priorità del produttore. Soprattutto quando un dispositivo è proposto a 700€ come prezzo base.

Il Samsung Galaxy S III ha fatto molto parlare di sé anche per via della scelta della società koreana di produrre la scocca in policarbonato, un materiale plastico noto per la sua resistenza e leggerezza. Il policarbonato è già usato da anni nell’industria mobile e alcuni recenti smartphone hanno scocche unibody realizzate in tale materiale (ad esempio il Nokia N9 e i Lumia 800/900), dunque si può ben dire che Samsung non sia pioniera in questo campo. Nonostante si sia premurata di far sapere che il policarbonato è un materiale resistentissimo e più che adatto al compito, i problemi cominciano ad apparire da più parti.

Ecco che i ragazzi di Fanpage si sono trovati con il Galaxy S 3 con delle crepe piuttosto vistose sulla cover posteriore e, soprattutto, inopportune su uno smartphone di questa levatura. Non si pagano 700€ per avere una cover posteriore che si crepa. Oltretutto, Samsung non ha provveduto ad inviare una nuova cover, ma ha voluto che le fosse inviato lo smartphone in assistenza per poter accertare le cause e le dinamiche della rottura. Al momento non ci sono novità, ma entro qualche giorno dovremmo sapere di più di questa sfortunata avventura. Anche se le crepe sono piccole, in quanto di circa 2-3mm, assumono una certa importanza anche perché la cover è stata aperta una volta sola, secondo quanto riferito. I numerosi “crash test” in cui si è mostrato come il policarbonato fosse pressochè indistruttibile tramite test di flessione, torsione, resistenza ai colpi e quant’altro sono dunque falsi? Non è detto.

Anche se un secondo utente di Fanpage ha avuto problemi, ben più gravi (come è possibile vedere in foto), non è detto che sia un difetto diffuso in tutti gli smartphone. Potrebbe trattarsi di una piccola partita di cover posteriori difettose, come è frequente che capiti. Oppure potrebbe trattarsi di un problema strutturale dovuto ad una negligenza da parte di Samsung nella progettazione o nella fase di test, ed in questo caso l’immagine della società verrebbe (giustamente) infangata. Speriamo che arrivi presto una risposta ufficiale da Samsung, anche se per ora questi paiono casi sporadici ed isolati. Quanti di voi possiedono un Galaxy S 3 ci facciano sapere se il loro terminale ha avuto problemi di questo genere e, nel caso, ci mandino le foto!