Si sente parlare molto spesso di PPI o di DPI già da qualche tempo, e probabilmente solo vagamente conosciamo il significato di questi due termini. Sappiamo che essi sono relativi alla definizione di un display: più ce ne sono, più un display risulta definito.

Gli acronimi PPI e DPI stanno letteralmente per Pixel Per  Inch (Pixel Per Pollice) e Dots Per Inch (Punti Per Pollice), ed identificano la stessa cosa se si parla di display. Talvolta, infatti, invece di utilizzare PPI, si utilizza DPI, il termine equivalente; è solo un modo diverso con cui viene chiamato un Pixel, cioè Punto. DPI, però, è un termine che risulta più appropriato se si parla di “punti di stampa”, cioè se si parla di definizione di una stampante. In questo articolo, dato che parleremo solo di display, assumeremo che PPI e DPI siano la stessa grandezza.

Sembra scontato il fatto che più pixel ci siano in un’area più definita sarà l’immagine finale che vedremo, ma ovviamente abbiamo un limite: i nostri occhi. L’occhio umano, infatti, ad una distanza di 30-40 cm da un display, non riesce ad accorgersi di una definizione che va oltre i 270 PPI, mentre se ci accostiamo di più al display ecco che i PPI crescono fino ad arrivare ad un valore compreso tra i 320 ed i 340. Oltre questi valori, i nostri occhi non riescono a distinguere ulteriore definizione, ed è per questo motivo che sui display dei recenti dispositivi non riusciamo a scorgere i singoli pixel che li compongono, proprio perchè la densità è assai elevata.

Ma cosa identificano i PPI (o DPI) graficamente e fisicamente? Per rispondere a questa domanda dobbiamo rifarci alla traduzione letterale del termine, ovvero “Pixel Per Pollice”: è quel numero di pixel che sono presenti in una lunghezza pari ad 1 pollice della diagonale del display. La seguente immagine chiarifica il tutto:

ppi 1

I PPI, quindi, non sono altro che il numero totale di pixel che si trovano sul tratto rosso in figura, assumendo che esso abbia lunghezza pari ad 1 pollice. Ora che sappiamo fisicamente cosa rappresentano, siamo anche in grado di calcolarli attraverso una semplicissima formula matematica che fa riferimento al Teorema di Pitagora, formula che vale per display di tutte le dimensioni (PC, tablet, smartphone, ecc…).

Detta “x” la risoluzione orizzontale, “y” la risoluzione verticale e “p” il numero di pollici, per un display LCD o Super AMOLED Plus il calcolo dei PPI si esegue in questo modo:

ppi 2


Esempi

Facciamo un esempio con il Nexus 4, che ha un display LCD con risoluzione pari a 768 x 1.280 pixel e diagonale da 4,7 pollici:

ppi 3

Come abbiamo visto, siamo stati in grado di ricavarci il numero di PPI del Nexus 4. Da notare che, quando ci sono numeri dopo la virgola che superano il valore 5, si approssima per eccesso, altrimenti per difetto.

Ora eseguiamo gli stessi passaggi facendo l’esempio del Galaxy S2, che ha un display Super AMOLED Plus (matrice RGB) con risoluzione pari a 480 x 800 pixel e diagonale da 4,3 pollici:

ppi 10

In effetti, 217 PPI è proprio il valore dichiarato dall’azienda.


Un discorso a parte, invece, va fatto per i display Super AMOLED, non Super AMOLED Plus, in quanto essi di solito sono realizzati con matrice PenTile avente struttura a 2 subpixel invece che a 3, come gli LCD ed i Super AMOLED Plus. Per questo motivo, in linea di massima, è possibile dedurre che la densità effettiva (PPI effettivi) di un display PenTile AMOLED o Super AMOLED sia 2/3 di quella nominale. Per tale motivo, al calcolo dei PPI per questo tipo di display va accostata una moltiplicazione per 2/3, come riportato dalla seguente formula:

ppi 5


Esempi

Facciamo ora un esempio di display PenTile Super AMOLED HD, come ad esempio quello del Galaxy Nexus, che ha risoluzione 720 x 1280 pixel e diagonale da 4,65 pollici:

ppi 6

Un altro esempio lampante è quello del Galaxy S4, il quale ha un display PenTile Super AMOLED FHD con risoluzione 1080 x 1920 pixel e diagonale da 5 pollici:

ppi 9


Ricordiamo nuovamente che di solito è possibile applicare questa “modifica” alla formula base, ma ci sono dei casi in cui questo non può essere fatto; il parametro moltiplicativo (in questo caso 2/3) può infatti dipendere dal particolare tipo di display.

Ora potete voi stessi cimentarvi nel calcolo dei PPI (o DPI) dei display dei vostri dispositivi qualora ne siate incuriositi. Ci auguriamo di essere stati abbastanza esaustivi e completi. Nel caso in cui notiate qualche anomalia o qualche errore, fatecelo sapere cordialmente nei commenti.