Il governo cinese ha espresso il suo disappunti nei confronti di quello statunitense in seguito alla sanzione comminata a ZTE, colpevole di una presunta vendita di strumentazione per le telecomunicazioni al governo iraniano.

Il governo americano ha imposto una restrizione che obbliga qualsiasi fornitore di ZTE a chiedere una speciale licenza per poter esportare componenti prodotti negli Stati Uniti e destinati al produttore cinese. Secondo le stime del Financial Times, almeno il 10-15% dei componenti utilizzati negli equipaggiamenti di rete prodotti da ZTE provengono da fornitori statunitensi, come Qualcomm e Altra.

Il ministro cinese del commercio ha affermato che “la mossa del governo americano va a incidere sulle normali operazioni di ZTE”. Il governo cinese continuerà pertanto nelle sue trattative con gli USA per dirimere la questione. Anche Wang Yi, ministro degli esteri cinese, parla di un “approccio non corretto” al problema da parte del governo americano.

Quello di ZTE non è il primo caso di compagnia cinese sanzionata dal governo degli Stati Uniti che, a differenza della comunità internazionale, non ha ridotto le sanzioni nei confronti dell’Iran.

Via