In una lettera indirizzata ai propri colleghi Lei Jun, CEO e co-fondatore di Xiaomi, ha ringraziato tutti per il contributo apportato, che ha permesso di raggiungere risultati straordinari, e ha parlato di quello che si aspetta per il 2018. Lo scorso anno Xiaomi aveva fissato come obiettivo i 100 miliardi di yuan di fatturato, circa 13 miliardi di euro, ma il traguardo è stato raggiunto già nel mese di ottobre.

Xiaomi, che potrebbe entrare nella Fortune 500 nel 2018, ha raggiunto questo importante risultato con un larghissimo anticipo rispetto ad altri nomi illustri: Apple ha impiegato 20 anni, Facebook 12, Google 9, Alibaba 17, Tencent 17 e Huawei 21. A Xiaomi ne sono bastati appena sette, un risultato davvero impressionante.

Il 2017 di Xiaomi sarà ricordato come l’anno del grande ritorno: la crescita rispetto al 2016 è stata del 96,9% e ha permesso alla compagnia di tornare tra i primi 5 produttori mondiali di smartphone. Il merito dei risultati ottenuti è senz’altro da ascrivere alla cultura di Xiaomi, votata alla continua innovazione, come testimonia il boom degli smartphone tri-bezel less e con schermo 18:9, molti dei quali ispirati al bellissimo Xiaomi Mi MIX prima e a Xiaomi Mi MIX 2 poi.

Con Surge S1, il primo SoC autoprodotto, Xiaomi è diventato il quarto produttore a realizzare in casa sia gli smartphone che i processori, anche se siamo ancora in una fase iniziale di questo processo. Sono stati quasi 6.000 i brevetti depositati, metà dei quali validi a livello globale. È cresciuta anche la qualità complessiva dei prodotti, grazie ad accurati controlli e alla definizione di nuovi standard qualitativi.

Alla base del successo c’è anche la crescita straordinaria registrata in India, dove Xiaomi ha raggiunto il primo posto nella classifica di vendita. La compagnia opera ormai in 70 diversi Paesi è in 16 di essi occupa un posto nella top 5 delle vendite. La comunità internazionale ha riconosciuto in Xiaomi un valido esempio nel design, premiandola con numerosi riconoscimenti tra cui IDEA Gold, iF Gold, Red Dot Best Of the Best, Good DesignBest 100.

Ma quali sono le aspettative per il 2018? Lei Jun non ha dubbi e oltre a una ulteriore espansione a livello globale, che toccherà anche il nostro Paese, pianifica un ritorno in grande stile anche in Cina dove il terribile trio, composto da Huawei, OPPO e vivo sta letteralmente asfaltando i rivali. Nonostante il ritardo accumulato Lei Jun prevede di riuscire nel proprio intento entro dieci trimestri, un obiettivo decisamente ambizioso se teniamo conto del livello dei competitor. Significa che entro la metà del 2020 anche Huawei potrebbe finire alle spalle di Xiaomi.

Per questo il CEO fa una vera e propria chiamata alle armi per i suoi numerosi collaboratori, più di 18.000 ormai, affinché diano il massimo per creare un team sempre più dinamico e innovativo in grado di scrivere un nuovo capitolo nella storia di Xiaomi. Ci riuscirà? La strada sarà ripida e piena di ostacoli ma le capacità non mancano certo a una compagnia che continua a sorprendere anche la sua stessa dirigenza.